Nuove polemiche sul progetto del Ponte sullo Stretto. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, interviene duramente in risposta a una recente dichiarazione del presidente dell’INGV, Fabio Florindo, definendola “surreale e scandalosa”.
Florindo, in carica dal marzo 2025, aveva ridimensionato le preoccupazioni emerse negli scorsi mesi in merito al rischio sismico dell’area, ma per Bonelli “non si può ignorare il principio di continuità amministrativa”, ricordando che le valutazioni dell’ex presidente Carlo Doglioni sono state già espresse e documentate anche in sedi istituzionali.
Secondo Doglioni, i parametri sismici utilizzati nel progetto del ponte, in particolare la PGA (accelerazione massima al suolo) di 0,58 g, sarebbero notevolmente inferiori ai potenziali reali, che nella zona dello Stretto potrebbero superare 1 g, arrivando persino a 1,5 o 2 g. Dati ben più elevati di quelli registrati in occasione di gravi terremoti recenti, come quello dell’Aquila (0,66 g) o di Amatrice-Norcia (0,95 g).
Faglia attiva a pochi metri dal pilone
Uno dei nodi più critici riguarda la presenza di una faglia attiva nei pressi del pilone calabrese del ponte, localizzato a Santa Trada. Bonelli sottolinea che la banca dati ufficiale ISPRA-Ithaca colloca una faglia “certa e attiva” a circa 20 metri dalle fondazioni della struttura, un’informazione – aggiunge – già presente anche nei documenti progettuali.
“Negare che lo Stretto di Messina rappresenti una zona a rischio sismico è un insulto all’evidenza storica e scientifica”, afferma il deputato, ricordando il terremoto del 1908, uno degli eventi sismici più devastanti della storia europea. “Chi sostiene che il pilone non poggi su una faglia attiva – prosegue Bonelli – dice il falso”.
Interrogativi sulla trasparenza
L’esponente di AVS punta inoltre il dito contro una convenzione da 250mila euro firmata di recente tra INGV e la società Stretto di Messina S.p.A., responsabile della realizzazione del ponte. Bonelli chiede di sapere chi siano i referenti scientifici della convenzione e se vi siano state consulenze, come quella che avrebbe coinvolto il dottor Valensise, già oggetto di dibattito nei mesi passati.
Di fronte alle “forti discrepanze” tra le attuali posizioni dell’INGV e quelle dell’ex presidente Doglioni, Bonelli annuncia di voler informare l’autorità giudiziaria.
“La verità – conclude – è che costruire un pilone su una faglia attiva non è allarmismo. È un atto di irresponsabilità. Invece di minimizzare, Florindo dovrebbe ascoltare le preoccupazioni che arrivano dal mondo scientifico”.