14 Settembre 2025
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Bovalino ricorda il brigadiere Antonino Marino. A 35 anni dall’agguato l’esempio di un eroe

L'Arma e le autorità si sono riunite per la commemorazione del militare, Medaglia d’Oro al Valor Civile, ucciso a Bovalino nel 1990. Presenti i familiari, tra cui il figlio, oggi ufficiale dei carabinieri

Questa mattina, a Bovalino (RC), si è svolta la cerimonia di commemorazione in onore del Brigadiere Antonino Marino, Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria”. L’evento si è tenuto nel 35° anniversario della sua tragica scomparsa. L’Arma dei Carabinieri ha voluto ricordare con un momento di raccoglimento la memoria del commilitone che ha perso la vita nell’adempimento del proprio dovere, sottolineando che il suo è un “ricordo indelebile” e un “esempio costante nella vita di ogni carabiniere”.

Alla cerimonia, tenutasi presso l’omonima piazza intitolata al sottufficiale, hanno partecipato il Comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale di Brigata Riccardo Sciuto, e i familiari di Marino, insieme alle massime autorità civili, militari, religiose e giudiziarie della provincia. È stata deposta una corona d’alloro per onorare il militare. A seguire, è stata officiata una messa dal Vescovo di Locri, Francesco Oliva, e dal Cappellano militare Don Aldo Ripepi.

L’agguato mortale e la sua storia

Il brigadiere Antonino Marino, nato a San Lorenzo il 5 ottobre 1957, si era arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1975. Profondo conoscitore delle dinamiche criminali, si era occupato di varie indagini su traffici illeciti e, come comandante della Stazione di Platì, aveva collaborato a indagini su numerosi sequestri di persona, una delle principali attività criminali sul versante ionico in quegli anni.

La sera del 9 settembre 1990, il sottufficiale, che era stato da poco trasferito alla stazione di San Ferdinando, si trovava a Bovalino Superiore con la sua famiglia per la festa patronale. Approfittando della confusione e dei fuochi d’artificio, un killer gli esplose contro alcuni colpi di pistola, colpendolo in parti vitali prima di dileguarsi nel buio. Nell’agguato, oltre al militare, che all’epoca aveva solo 30 anni, furono colpiti anche la moglie incinta e il figlio Francesco, di appena un anno, che oggi, seguendo le orme del padre, è diventato un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri.

Un’eredità di valori e riconoscimenti

La memoria del Brigadiere Antonino Marino è stata onorata con importanti riconoscimenti. Il 25 maggio 2010 gli è stata intitolata la piazza a Bovalino Marina, e il 30 settembre 2011 e il 16 maggio 2025, rispettivamente, sono state intitolate a lui le caserme delle Stazioni Carabinieri di Platì e San Ferdinando, luoghi che hanno segnato il suo impegno e il suo servizio all’Arma.

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