La Camera Penale “Alfredo Cantàfora” di Catanzaro ha effettuato oggi una visita alla Casa Circondariale “Ugo Caridi”, ribadendo il principio che le garanzie costituzionali devono valere per tutti, inclusi coloro che hanno commesso reati gravi.
Presenze istituzionali e durata della visita
Alla visita, durata circa cinque ore, hanno partecipato importanti rappresentanti istituzionali: il presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, il presidente del Consiglio Comunale Gianmichele Bosco, il Garante dei diritti dei detenuti Luciano Giacobbe, componenti dell’Unione delle Camere Penali e dell’Unione Giuristi Cattolici, insieme alla delegazione completa della Camera Penale di Catanzaro guidata dal presidente Francesco Iacopino.
Durante l’incontro, gli avvocati hanno dialogato con la Direzione del carcere, il personale sanitario, gli educatori e numerose persone detenute, raccogliendo osservazioni dirette sulle condizioni di detenzione.
Condizioni della struttura e criticità segnalate
Nonostante la dedizione del personale, la struttura si conferma vecchia e inadeguata. I detenuti sono costretti a una sola doccia al giorno, le celle dell’alta sicurezza trattengono tre persone senza possibilità di ripararsi dal sole, e non vi sono frigoriferi, nonostante le richieste della Direzione durino da tre anni. La visita ha evidenziato come la detenzione, seppur necessaria per sanzionare il reato, non debba annullare la dignità umana e il rispetto delle esigenze fondamentali dei detenuti.
Interventi programmati e dialogo con la Direzione
La Direttrice Patrizia Delfino ha annunciato lavori di adeguamento dei bagni e delle docce nell’ala dell’alta sicurezza. La Camera Penale ha anche suggerito modifiche pratiche, come lo spostamento delle ore d’aria per ridurre l’esposizione al caldo intenso, dimostrando la possibilità di piccoli interventi concreti a beneficio dei detenuti.
Diritti umani e funzione rieducativa della pena
Gli avvocati hanno sottolineato come la pena debba perseguire finalità rieducative e risocializzanti, e non limitarsi a un’imposizione corporale. La visita ha evidenziato criticità nell’assistenza sanitaria, soprattutto per detenuti con patologie psichiatriche o croniche, e la necessità di interventi normativi e strutturali urgenti per rispettare i diritti umani.
Nei prossimi giorni sarà redatta una relazione dettagliata, che sarà trasmessa alle istituzioni e alla società civile per sensibilizzare sulla condizione dei detenuti e promuovere interventi correttivi.