In meno di un decennio, la Calabria del vino è passata dall’essere considerata la Cenerentola del panorama vitivinicolo italiano a diventare una delle regioni più vivaci e innovative. A testimoniarlo è il Gambero Rosso, che parla apertamente di un cambiamento profondo, non solo nei numeri, ma nella visione culturale e identitaria di chi oggi produce vino.
Non è solo una questione di ettari coltivati o di etichette premiate, ma di una generazione nuova che ha saputo riscoprire il territorio, abbracciare la biodiversità e valorizzare il legame con la terra. Un processo di rinascita che ha radici antiche, ma frutti decisamente contemporanei.
Dall’egemonia del Cirò alla rinascita di tutta la regione
Fino a qualche anno fa, parlare di vino calabrese significava parlare quasi esclusivamente di Cirò. Oggi, invece, è tutta la regione a vivere un vero e proprio rinascimento vitivinicolo, frutto di un’eredità millenaria – risalente alla Magna Grecia – e di un presente in cui la qualità media dei vini calabresi è in costante crescita.
Il Gambero Rosso lo conferma: aumentano sia il numero dei vini selezionati, sia il punteggio medio assegnato. La Calabria, insomma, ha imboccato una strada chiara: meno quantità, più qualità.
Un patrimonio unico: 200 vitigni autoctoni
Uno dei punti di forza di questa rivoluzione silenziosa è la biodiversità viticola. Con circa 200 vitigni autoctoni, la Calabria vanta il più ricco patrimonio ampelografico d’Italia. Un tesoro custodito nella tenuta Rosaneti dei fratelli Librandi, che hanno finanziato anni di ricerca firmati da nomi illustri come Scienza, Lanati, Fregoni e Schneider.
Un dato che conferma non solo l’importanza genetica di questo territorio, ma anche il suo valore culturale. E oggi, quei vitigni sconosciuti stanno diventando protagonisti di etichette che emozionano.
Giovani cantine e ritorni alla terra: storie che fanno la differenza
Le cantine recensite nella guida del Gambero Rosso sono più che triplicate in dieci anni. Dietro questo boom, spesso, ci sono storie di ritorno: giovani – e soprattutto donne – che hanno lasciato città e carriere per investire nella terra di famiglia. Non improvvisazione, ma scelte consapevoli e sostenibili, radicate nel rispetto dell’ambiente, della tradizione e dell’innovazione responsabile.
Una nuova generazione che ha capito che il vino non è solo prodotto agricolo, ma linguaggio, identità, memoria.
Vendemmia 2025: produzione e qualità in aumento
Le previsioni per la vendemmia 2025 sono positive: si stima un aumento del 10-15% nella produzione. Ma ciò che più conta è che la qualità media continua a crescere, e sempre più bottiglie calabresi entrano nelle carte dei vini di ristoranti italiani e internazionali. Il Gambero Rosso non ha dubbi: la Calabria è la regione più in fermento d’Italia.