Una nuova sala d’ascolto dedicata alle vittime di violenza è stata inaugurata oggi nella Questura di Catanzaro, un intervento promosso e fortemente voluto dal sottosegretario all’Interno Wanda Ferro. Nel corso della cerimonia, il rappresentante del Viminale ha illustrato i dati più recenti e le iniziative del Governo contro la violenza di genere, parlando di “progressi incoraggianti ma ancora insufficienti”.
Calano i maltrattamenti, ma il dramma dei femminicidi resta grave
“Le statistiche della prima metà del 2025 ci danno un segnale incoraggiante. Calano i maltrattamenti in famiglia, gli atti persecutori e le violenze sessuali. Certo, il dato dei femminicidi resta drammatico. Questo ci dice che, nonostante i progressi, la strada è ancora molto, ma molto lunga”, ha dichiarato Ferro durante il suo intervento.
Il sottosegretario ha evidenziato inoltre che lo Stato ha introdotto negli ultimi mesi “strumenti più rapidi e più severi” per il contrasto ai reati di genere, ma che la repressione da sola non è sufficiente.
Reddito di libertà, microcredito e sostegno ai centri antiviolenza
Ferro ha sottolineato l’importanza di garantire una reale autonomia alle donne che intendono sottrarsi a relazioni abusive: “È stato stabilizzato il reddito di libertà, è stato introdotto il microcredito di libertà e sono aumentati i fondi destinati ai centri antiviolenza e alle case rifugio per gli orfani di femminicidio, che purtroppo sono un numero molto consistente”. Secondo il sottosegretario, oggi “più di 3.500 bambini hanno perso la propria madre per mano del padre”.
“La battaglia si vince con cultura e coraggio”
Una parte centrale del suo intervento è stata dedicata al tema culturale: “Serve soprattutto un lavoro culturale, perché siamo consapevoli che nessuna istituzione può vincere questa battaglia da sola. La vinciamo quando una donna trova il coraggio di denunciare sapendo che sarà ascoltata, quando chi vede una situazione di violenza non si gira dall’altra parte, quando una ragazza capisce che chiedere aiuto non è una sconfitta ma un atto di dignità”.
Ferro ha concluso richiamando il ruolo della società civile: “La vinciamo con il coinvolgimento di tutti, perché dobbiamo sempre schierarci e, quando ci schieriamo, combattiamo quella neutralità che aiuta sempre l’oppressore e mai la vittima”.



