Pietro Gaeta è stato nominato nuovo procuratore generale della Cassazione, in seguito alla votazione del plenum straordinario del Csm presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gaeta, avvocato generale della Cassazione, ha ottenuto il consenso di gran parte dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura, mentre l’altro candidato, Pasquale Fimiani, ha ricevuto nove voti. Un membro si è astenuto dalla votazione.
Il percorso professionale di Gaeta
Pietro Gaeta, nato a Reggio Calabria nel 1958, è un magistrato con una lunga carriera che lo ha visto impegnato in vari ambiti della giustizia. Entrato in magistratura nel 1981, Gaeta ha costruito una carriera di grande spessore, iniziando la sua attività in Calabria. Ha ricoperto numerosi incarichi rilevanti, affrontando casi di grande importanza, tra cui il ‘caso Parmalat’, la vicenda della scuola Diaz durante il G8 di Genova, il processo ‘Borsellino quater’, e altre indagini legate al ‘piano Condor’ e ai black bloc.
L’esperienza in Cassazione e le sfide professionali
Dal 1990, Gaeta ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, tra cui quello di sostituto procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria e successivamente alla procura di Palmi. La sua carriera ha toccato anche importanti incarichi a livello nazionale, come quello di assistente di studio presso la corte Costituzionale nel 2000 e nel 2006. Infine, nel 2019 è stato nominato avvocato generale presso la Procura generale della Corte di Cassazione, dove ha avuto il compito di coordinare il servizio disciplinare e dirigere numerosi procedimenti di rilevanza nazionale.