Un’apertura concreta alla celebrazione pubblica della messa per Padre Fedele Bisceglia, il frate cosentino che per anni è stato al centro di un doloroso caso giudiziario, assolto definitivamente nel 2015 dall’accusa di violenza sessuale. A pronunciarla è Monsignor Giovanni Checchinato, vescovo di Cosenza, che ha fatto visita al “monaco ultrà” ricoverato nei giorni scorsi all’INRCA del capoluogo bruzio.
“Appena ne avrà le forze potrà tornare a celebrare messa in pubblico, ha il mio permesso: sono pronto a firmare“, ha dichiarato Checchinato in un’intervista rilasciata a Repubblica, accogliendo così l’appello di tanti cittadini che da tempo chiedono il reintegro liturgico del sacerdote.
Una ferita ancora aperta, tra accuse e assoluzione
Padre Fedele è rimasto fuori dal ministero attivo nonostante la piena assoluzione. Secondo quanto ricostruito dal vaticanista Andrea Gualtieri, l’impedimento non è più di natura penale, ma deriva da una situazione canonica irrisolta: uscito dall’Ordine dei Cappuccini, non è mai stato formalmente incardinato in una diocesi. Per il diritto canonico, ciò significa che non può esercitare pubblicamente il sacerdozio, pur rimanendo tecnicamente prete.
Durante gli anni di sospensione, padre Fedele ha lasciato l’Oasi Francescana, ma ha continuato la sua opera caritativa attraverso il “Paradiso dei Poveri”, raccogliendo fondi e aiuti per i più fragili, nonostante l’assenza di incarichi ufficiali nella Chiesa.
La mobilitazione e il ruolo della Curia
Secondo quanto riportato, la mobilitazione popolare ha coinvolto centinaia di cittadini, associazioni e fedeli, che hanno firmato petizioni e promosso appelli rivolti sia alla Curia diocesana sia al Vaticano. Già sotto il pontificato di Benedetto XVI, era stata concessa a Bisceglia la possibilità di celebrare in forma privata. Ora il vescovo Checchinato è deciso ad affrontare e sciogliere anche il nodo dell’incardinamento. “Serve solo il nulla osta da Roma, ma io sono pronto a firmare“, ha ribadito il presule, annunciando contatti già avviati con l’Ordine dei Cappuccini.
Verso una possibile riabilitazione pubblica
Se l’iter canonico andrà a buon fine, per Padre Fedele si aprirà finalmente la possibilità di tornare a celebrare messa davanti ai fedeli. Una riabilitazione morale e religiosa che, nelle intenzioni della diocesi, vuole essere anche un gesto di riconciliazione e di speranza. Tutto dipenderà dalle condizioni di salute del frate e dalla risposta delle autorità ecclesiastiche romane.