Appena eletto, Papa Leone XIV ha pronunciato la sua prima benedizione Urbi et Orbi concedendo l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti erano collegati tramite radio, tv e streaming. Un gesto forte e simbolico, che richiama uno dei doni spirituali più profondi della tradizione cattolica. Ma cosa significa esattamente?
Cos’è l’indulgenza plenaria
Per la Chiesa Cattolica, si tratta della remissione totale della pena temporale dovuta per i peccati già perdonati nel sacramento della confessione. Anche dopo l’assoluzione, infatti, resta un “debito” spirituale che l’anima porta con sé. L’indulgenza plenaria azzera questo debito e libera completamente l’anima dalle conseguenze residue del peccato. L’indulgenza non sostituisce la confessione o la penitenza, ma rappresenta un atto di grazia che manifesta la misericordia di Dio attraverso la Chiesa.
Chi può riceverla e come
Secondo quanto stabilito dalla dottrina cattolica, l’indulgenza plenaria è valida per sé stessi o per un defunto. Per riceverla, è necessario: essere confessati entro otto giorni prima o dopo l’indulgenza; partecipare alla Comunione eucaristica; pregare secondo le intenzioni del Papa; avere un distacco sincero da ogni peccato, anche veniale. La benedizione impartita da Papa Leone XIV ha dunque efficacia immediata, a condizione che queste disposizioni spirituali siano rispettate.
Le radici storiche: da Celestino V al Giubileo
La prima indulgenza plenaria documentata risale al 1294: fu Papa Celestino V a concederla nella basilica di Collemaggio, a L’Aquila, istituendo il Perdono celestiniano. Da allora, l’indulgenza è stata un elemento centrale nei Giubilei, nelle grandi celebrazioni e nei momenti di svolta del pontificato.
In vista del Giubileo del 2025, la Conferenza Episcopale Italiana ha già stabilito le norme per accedere all’indulgenza: oltre alla confessione, comunione e preghiera, sarà necessaria una peregrinazione spirituale verso uno dei luoghi giubilari, oppure la partecipazione a momenti di preghiera o adorazione eucaristica, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede e invocazioni alla Vergine Maria.