Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha ufficialmente approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina il 6 agosto 2025 . Con questo semaforo verde, si avvia la fase burocratica finale verso la dichiarazione di pubblica utilità e l’avvio dei cantieri.
Secondo il ministro Matteo Salvini, sarà il ponte sospeso a campata unica più lungo al mondo, con i tempi di percorrenza di merci e persone drasticamente ridotti: per i treni da 120‑180 minuti a circa 15 e per le auto da 70‑100 a soli 10 minuti. Questo, secondo il governo, rappresenta un “acceleratore di sviluppo”.
Numeri dell’opera da record
Il Ponte sullo Stretto avrà un costo stimato di 13,5 miliardi di euro, interamente finanziato attraverso la Legge di Bilancio 2025 e un aumento di capitale della società Stretto di Messina S.p.A. L’infrastruttura avrà una lunghezza complessiva di 3.666 metri, con una luce centrale sospesa di 3.300 metri, che la renderebbe la più lunga al mondo nel suo genere. Le torri raggiungeranno un’altezza di 399 metri, mentre l’impalcato, largo 60,4 metri, ospiterà sia ferrovie che strade affiancate. Il ponte sarà sostenuto da due coppie di cavi d’acciaio, ciascuna con un diametro di 1,26 metri, formate da oltre 44.000 fili ciascuna, a testimonianza della complessità e della maestosità dell’opera
Tappa fondamentale o “farsa green”? Le critiche
L’opera ha superato anche l’ultimo ostacolo ambientale: il Ministero dell’Ambiente ha approvato la valutazione di impatto ambientale (VIA/VAS) il 21 maggio 2025, nonostante forti riserve da associazioni come Legambiente, Greenpeace e Lipu. È stato aperto un fronte legale: Angelo Bonelli di Europa Verde ha denunciato una forzatura normativa e ha annunciato ricorsi all’Ue e alla magistratura. 
In più, criticità rimangono aperte su come è stato definito “definitivo” un progetto aggiornato la cui versione del 2011 presentava 68 raccomandazioni tecniche non ancora risolte. L’Ordine degli Ingegneri di Messina l’ha definito “definitivo non aggiornato”. Diverse azioni legali e diffide sono ancora pendenti. 
Verso cosa stiamo andando?
Il progetto è stato approvato ma la partita è tutt’altro che finita. Il semaforo verde del Cipess è una svolta importante, ma tante ombre restano: ambientali, procedurali, tecniche. Solo ora comincia la prova del vero: cantieri, espropri, controlli, e soprattutto, se davvero l’opera renderà più vivibili questi territori o resterà una gigantografia vuota sul Mediterraneo.