Non è stata la domenica che il Ceravolo sognava. Il Catanzaro, davanti al proprio pubblico, strappa un pareggio contro la Sampdoria, ma il risultato lascia l’amaro in bocca. Sì, perché la sesta posizione resta, ma il margine sulle inseguitrici si assottiglia e la squadra di Caserta continua a sembrare la lontana parente di quella ammirata per lunghi tratti di stagione.
Dopo un avvio molle e sottotono, arriva il vantaggio doriano firmato De Paoli. Da lì in poi, una reazione c’è: Brighenti rimette tutto in parità e Biasci ribalta il punteggio. Ma l’illusione dura poco. Un’ingenuità clamorosa consente a Coda di riportare in equilibrio il match.
Espulsione sciocca e finale col brivido
Nel secondo tempo, il Catanzaro sembra poterla ancora vincere, ma ci pensa Pompetti a complicare tutto con una espulsione ingenua e pesantissima. Con l’uomo in meno, i giallorossi rischiano addirittura di perderla: nel finale è Pittarello a far tremare i tifosi con una chance clamorosa.
Il punto strappato non basta a rassicurare l’ambiente: la squadra non è brillante, la condizione fisica e mentale preoccupa. Ora serve una scossa immediata. E la prossima trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo sarà lo spartiacque decisivo in vista dei tanto agognati playoff.
Cosenza, la fine di un’agonia: è Lega Pro
La condanna è ufficiale: il Cosenza retrocede in Serie C. Il ko contro il Sud Tirol chiude una stagione fallimentare, segnata da troppi errori di gestione e scelte tecniche sbagliate. La trasferta infinita in Alto Adige si è trasformata nell’ultima tappa di un percorso segnato fin dall’inizio da insicurezze e scarsa programmazione.
Non è bastata la buona volontà né qualche lampo sporadico. Il verdetto era nell’aria, ma adesso è realtà. Ed è un colpo durissimo per una tifoseria che, tra salvezze all’ultimo respiro e illusioni, vive ormai da anni sulle montagne russe.
Guarascio sotto accusa, la città vuole risposte
A fare più rumore delle parole è stato l’appello del sindaco di Cosenza: ora Guarascio deve parlare. Il patron è chiamato a decidere se ripartire con un progetto nuovo, serio e ambizioso, oppure cedere la mano a chi può garantire una rinascita reale.
La sensazione è che i tempi delle mezze misure siano finiti. Il popolo rossoblù vuole voltare pagina, stanco di annate sofferte e senza identità. E il tempo delle scelte è già cominciato.