Che il Cosenza avesse in rosa giocatori fuori categoria, lo sapevamo tutti. La vera sorpresa, semmai, è che alcuni di loro siano rimasti, nonostante le sirene di mercato e una Serie C che sembra loro decisamente stretta. Un dato che parla da sé: il potenziale tecnico di questa squadra non è in discussione.
Il punto, semmai, è capire che cosa voglia diventare davvero questo Cosenza. Il 3-0 al Potenza racconta una partita perfetta per intensità e organizzazione. I Lupi hanno giocato da squadra, dominando gli avversari e mettendoli costantemente sotto pressione.
Il mercato e la ricerca di progetto
C’è un tema di fondo che nessuno può più ignorare, un timore: a gennaio, il club dovrà decidere se rinforzare questo organico o smantellarlo pezzo per pezzo. Alcuni giocatori, come Ricciardi, erano già con un piede fuori: ha saltato le prime gare e solo la chiusura del mercato gli ha restituito spazio. Ora, ironia della sorte, è tra i più determinanti.
Il Cosenza di Buscè ha le carte in regola per puntare in alto, ma lo scoglio è sempre quello della dirigenza. Continuare a navigare tra ambizioni di vertice e logiche di cassa significa condannarsi a restare a metà del guado.
Buscè ha trovato la formula giusta
Tolte alcune sbavature difensive nei precedenti match, il Cosenza ha trovato equilibrio e identità. La squadra gioca con ritmo, idee e qualità: Garritano e Langella danno ordine e cervello alla manovra, Mazzocchi e Ricciardi si cercano e si trovano con naturalezza, la difesa tiene e il gruppo risponde compatto. Il segnale è chiaro: il Cosenza è vivo. E quando gioca con questa lucidità, dimostra di valere.
A Buscè vanno due meriti. Il primo è tecnico: il mister sta plasmando una squadra coraggiosa, capace di proporre gioco e non solo di reagire. Il secondo è umano: in un contesto scosso dalla tensione tra società e tifosi, è riuscito a tenere unito lo spogliatoio, proteggendo i suoi uomini e consolidando un’identità vincente.
Il destino di una stagione
La vittoria con il Potenza non è solo un successo di classifica: è una dichiarazione d’intenti. Ma resta l’interrogativo più grande — quale sarà la direzione del club a gennaio? Se si sceglierà di rafforzare questo gruppo, i Lupi potranno davvero puntare in alto. Se invece si imboccherà la via delle cessioni facili, si rischierà di sprecare un’occasione irripetibile.
Perché questo Cosenza ha tutte le carte in regola: giocatori fuori categoria e un tecnico in crescita. Serve solo una cosa: crederci davvero, senza tornare al solito copione di illusioni e rimpianti che, sotto la gestione Guarascio, abbiamo imparato a riconoscere fin troppo bene.




