di Gabriella Passariello- Non ci sta la Dda di Catanzaro di fronte alla decisione dei giudici del Riesame di revocare gli arresti domiciliari a Domenico Tallini indagato nellโinchiesta Farmabusiness, smontando le ipotesi di accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso. I magistrati della distrettuale, nelle persone del procuratore capo Nicola Gratteri, dellโaggiunto Vincenzo Capomolla e dei sostituti Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, hanno proposto ricorso in Cassazione, per ottenere lโannullamento del provvedimento dei giudici del collegio, la cui motivazione viene definita illogica e contraddittoria (LEGGI ANCHE).
La versione del Riesame
Il Tribunale del riesame, pur ย ammettendo la stretta e prolungata vicinanza, per alcuni anni, dellโindagato a โpersonaggi ambigui come Domenico Scozzafava e Paolo De Soleโ e lโattivismo dello stesso Tallini nellโaffare del consorzio prima e della societร farmaceutica dopo, ย non smentisce che il politico abbia potuto orbitare per lungo tempo in una zona grigiaโ, ย propendendo tuttavia per un sospetto che non supera la soglia della gravitร indiziaria. Sospetti che non consentono di confermare la consapevolezza di Tallini di agire in un contesto mafioso. Considerazioni analoghe, vengono fatte dal Riesame per il voto di scambio politico mafioso: non puรฒ stabilirsi in modo pacifico se Tallini fosse realmente consapevole di ottenere, quale contropartita del suo intervento, un ampliamento del consenso elettorale attraverso lโintervento delle cosche. Il collegio concorda con il gip, sullโinteresse concreto sia della cosca sullโaffare dei farmaci, che dellโallora assessore al personale della Regione Calabria, riconoscendo che ย Scozzafava, era ritenuto lโanello di congiunzione tra il mondo politico-istituzionale in cui gravitava il politico e quello criminale della cosca Grande Aracri. ย In particolare il collegio prende atto che, con riferimento alla realizzazione del Consorzio farmaceutico Farmaitalia, il compendio intercettivo, fin dal 2013, dimostrava comeย Scozzafava, insieme a De Sole, si prodigasse โper la concreta realizzazione coinvolgendo da subito lโassessore Talliniโ e nello stesso tempo โsi teneva in contatto con figure gravitanti nel contesto criminaleโ, come dimostrato dal coinvolgimento nellโaffare di un ย โcommercialistaโ, identificato poi in Salvatore Grande Aracri, nipote del boss di Cutro Nicolino. Il Riesame dallโesito delle intercettazioni evidenzia il continuo attivismo di Scozzafava, la prosecuzione dei contatti con Tallini, volti alla concretizzazione del progetto imprenditoriale legato al consorzio Farmaitalia, e il coinvolgimento nello stesso della cosca Grande Aracri che si manifestano durante il summit del 7ย giugno 2014 nella tavernetta del boss Nicolino. I giudici di seconde cure riconoscono inoltre โโฆla straordinaria rilevanza di quella riunione โฆโ, che ย โโฆrappresenta ย un momento cruciale di sintesi degli interessi della cosca e di pianificazione di investimenti sicuriโ, ammettendo inoltre, che โassume una certa rilevanza la circostanza che lโoggetto della discussione nel corso della stessa riunione vertesse anche su una figura istituzionale in grado di rimuovere eventuali ostacoli nel corso dellโiter burocratico.
โPiena conoscenza di Tallini del contesto criminale cutreseโ
In sostanza cโera ย โla volontร della cosca di ricercare, nellโambito del progetto del consorzio, un referente istituzionale in grado di eliminare eventuali muri durante lโiter burocratico. Tallini era considerato un politico affidabile e raggiungibile in grado di agevolare con il proprio intervento la realizzazione del progettoโ. Per i giudici del collegio ย โnon appare plausibile โ e su questo si concorda con il gip e con lโUfficio di Procura โ che la cosca abbia scelto a caso il suo referente istituzionale nel corso di un summit programmatico in cui si pianificavano investimenti di denaro senza avere avuto prima garanzia di affidabilitร e collaborazioneโ. Premesse, per la Dda, contrastanti con le conclusioni, dal momento che non si comprende, perchรฉ Tallini deve considerarsi un aggancio istituzionale โinconsapevoleโ, se nello stesso tempo lo si cataloga come referente affidabile dagli stessi esponenti apicali della cosca. ย E la Procura distrettuale non prescinde dalla conversazione tra Scozzafava e De Sole, nella quale si aveva conferma dellโincontro โelettoraleโ avuto da Tallini con i โsoggettiโ di Cutro, sottolineando che il Riesame trascura di rilevare che i due interlocutori commentavano come lโassessore Tallini fosse rimasto particolarmente soddisfatto dellโesito dellโincontro. Tantโรจ che โScozzafava afferma: โe parlavamoโฆ ehโฆ e va beneโฆ รจ rimasto contento perรฒ Mimmo (ndr. Domenico Tallini)ย ย e De Sole risponde: โSiโฆ siโฆ te lโho dettoโฆ lโho sentito abbastanza contentoโฆ ora gli sto fissando pure dei giriโฆ in delle farmacieโฆ anziโฆ anziโฆ ora ci da a noi il materiale e quindi poiโฆ casomaiโฆ glielo porti alle varie farmacie che giร stanno prendendo degli impegniโฆโ). Tra lโaltro nellโinterrogatorio di garanzia ย Tallini, nel tentativo di prendere le distanze da un contesto compromettente, ricostruiva la vicenda in maniera difforme rispetto alle risultanze intercettive, riferendo il 24 dicembre 2020:ย ย โโฆAllora quando io ho saputo che erano persone di Cutro, va bene, mi sono permesso di chiamare Paolo De Sole e di dirgli ย assolutamente che non si dovevano permettere piรน di fare avvicinare nel mio ufficio persone che fossero rappresentanti di questaโฆ Io ho detto a chi mi ha presentato questi signori assolutamente che non si permettessero piรน, perchรฉ io non voglio sapere se sono architetti, se sono geni, se sonoโฆ per quella che รจ la mia esperienza da me persone che vengono da questi Comuni io non ne voglio nรฉ vedere nรฉ parlarciโ. Una versione da cui si โpuรฒ comprendere che il politico aveva ย la percezione della riconducibilitร dei visitatori al contesto criminale cutreseโ, ma che รจ distonica rispetto a quanto dichiara nella conversazione intercettata, in cui si dice soddisfatto dellโincontro. Poco credibile รจ anche lโaffermazione secondo cui il politico, non โaddentrato nel settore giudiziario, non era tenuto ad avere una conoscenza approfonditaโ delle vicende giudiziarie che riguardavano la famiglia Grande Aracri. Non poteva non essere a conoscenza del processo Aemilia, che ha avuto un notevole impatto a livello locale e nazionale. โE da come puรฒ desumersi dallโinterrogatorio di garanzia, Tallini aveva piena conoscenza del profilo criminale che riguardava la cittร di Cutro e che notoriamente derivava dalla presenza della cosca criminale dei Grande Aracri, interessata anche da precedenti clamorose vicende giudiziarieโ.
โLโinformazione ricevuta dal figlioโ
La Dda si sofferma sulla figura del figlio di Tallini, Giuseppe, che viene a conoscere della presenza della famiglia Grande Aracri nellโaffare Farmaeko, senza informare il padre. Nellโinterrogatorio di garanzia il politico dichiara:โMa io faccio una riflessione, dottore, da una parte si dice che io ero consapevole che quella era diciamo una attivitร delle cosche, poi praticamente mi dovrei meravigliare perchรฉ mio figlio non mi dice nulla. Lui si spaventa perchรฉ mi conosce, sa che anche in famiglia io ho impartito quei valori, i valori sono di stare lontano da questi ambientiโ. Dichiarazioni poco convincenti per la Dda, โil figlio di Tallini aveva certamente dato importanza alla vicenda, tantโรจ ne aveva parlato con De Soleโ ed appare poco credibile, che questo tipo di informazione non sia stata condivisa in famiglia, posto che lo stesso Riesame nel provvedimento dร conto del fatto che il figlio riferiva al padre gli aspetti significativi della gestione dellโattivitร imprenditoriale, finanche in unโoccasione di un intervento della Forze dellโordineโ.