6 Agosto 2025
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Calabria

Il grido di Cenadi: “Un Atm per fermare lo spopolamento”. La lettera dei cittadini alla Uilposte

Oltre 100 firme raccolte per chiedere un bancomat presso l'ufficio postale, l'unico presidio finanziario del piccolo borgo calabrese. "Gli anziani costretti a chilometri di viaggio", la denuncia

Un paese che si svuota, una comunità che resiste. È l’amara realtà di Cenadi, piccolo borgo incastonato tra le colline del catanzarese, che lancia un appello disperato per difendere la propria dignità e i servizi essenziali. Una lettera, firmata da 120 cittadini e indirizzata alla Uilposte, denuncia la mancanza di uno sportello ATM presso l’ufficio postale, l’unico presidio logistico e finanziario nel raggio di chilometri.

La richiesta di dignità

La richiesta non è solo una questione di comodità, ma un “grido collettivo di dignità“, come sottolineano i cittadini. L’assenza di un bancomat costringe soprattutto anziani e persone con disabilità a spostamenti onerosi e difficili verso i paesi limitrofi per prelevare contanti o effettuare altre operazioni bancarie. Un’odissea quotidiana che pesa come un macigno sulla vita di chi, pur vivendo in un contesto fragile e periferico, ha il diritto di accedere a servizi moderni e inclusivi.

La speranza nel sindacato

Nella lettera, i cittadini di Cenadi si rivolgono alla Uilposte con profonda fiducia, riconoscendo il ruolo cruciale del sindacato nel sostenere i diritti dei lavoratori e delle comunità più deboli. “Siamo certi che la Uilposte, nel suo impegno costante per un servizio postale moderno e diffuso, saprà farsi carico della nostra istanza, promuovendola presso Poste Italiane e gli organi competenti”, scrivono. L’installazione di un ATM sarebbe, secondo la comunità, un gesto di equità territoriale e un atto concreto di giustizia sociale, capace di ricucire il tessuto democratico del Paese e contrastare il progressivo spopolamento.

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