Un’estate sottotono, segnata da flussi turistici in calo lungo tutta la penisola. Da nord a sud, il bilancio per il settore ricettivo è a tinte fosche: meno prenotazioni, meno presenze, meno indotto. E la Calabria non fa eccezione.
Il sindaco di Falerna, Francesco Stella, nei giorni scorsi, ha parlato di una stagione in crescita, sia rispetto al 2023 che in confronto agli anni post-Covid. Una narrazione ottimistica che, però, si scontra con dati ufficiali e con la percezione – tutt’altro che rosea – di residenti e turisti.
Il sindaco: “Turismo in aumento”
Secondo Stella, Falerna sarebbe in controtendenza rispetto al resto della regione. In una nota, ha parlato di “numeri in crescita”, con nuove attività aperte anche a luglio e di una “continua espansione dell’offerta turistica”.
Il primo cittadino ha anche ricordato che, nel 2022, il suo Comune fu indicato come uno dei pochi con una crescita della presenza turistica in provincia di Catanzaro, insieme a Sellia Marina.
Cittadini e turisti lo smentiscono: “Lungomare deserto”
Sui social, però, la realtà appare ben diversa. Centinaia di commenti parlano di una Falerna spenta, con attività chiuse, servizi inesistenti, sporcizia, mare sporco e perfino la chiusura del tradizionale mercatino, ora spostato a Gizzeria Lido.
C’è chi parla di un “lungomare deserto in pieno agosto” e chi accusa Stella di vivere “su un altro pianeta”. A peggiorare il quadro ci sono anche le lamentele sui costi: affitti ritenuti troppo alti rispetto alla qualità dell’offerta, specie per famiglie con bambini.
I dati ufficiali: meno arrivi, meno presenze
A parlare con chiarezza è la banca dati ISTAT “Turismo: tavole a livello comunale”. Nel 2024, Falerna ha registrato un -2,13% di arrivi (14.407 contro i 14.721 del 2023) e un -2,67% di presenze (69.502 contro 71.405).
Una contrazione reale, certificata, che smentisce la narrazione del sindaco. I dati relativi al 2025 non sono ancora disponibili, ma l’impressione diffusa è che il trend sia ulteriormente peggiorato.