In un’epoca segnata da conflitti e tensioni internazionali, l’Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino ha celebrato i valori di pace, integrazione e unità. La cerimonia di benedizione ha visto la partecipazione di gruppi da ogni parte del mondo, uniti in un inno alla fratellanza e al dialogo interculturale.
La benedizione del vescovo e il rito simbolico dell’unione
La celebrazione, officiata da Sua Eccellenza Monsignor Francesco Savino, Vescovo della diocesi di Cassano Jonio, e dal rettore Carmine De Bartolo, ha rappresentato un momento di profonda riflessione. “In un tempo segnato da guerre sanguinose, da frontiere che si irrigidiscono, da muri innalzati e da cuori chiusi, questa celebrazione del folklore diventa un gesto oserei dire, profetico, la risposta mite ma potente che uomini e donne del mondo possono dare all’odio: rispondere con la danza”, ha dichiarato Monsignor Savino, come riportato in una nota ufficiale della diocesi. Momenti simbolici hanno scandito la celebrazione: dall’accensione delle candele dal cero pasquale, all’unione delle acque, con ogni delegazione che ha versato in un’unica ampolla l’acqua proveniente dal proprio paese.
Un mosaico di culture contro l’odio
Un altro momento di grande emozione è stato la lettura di un messaggio di pace in lingua madre da parte di ogni gruppo, accompagnato dalle melodie tipiche della propria terra. Questo rito ha permesso di conoscere e comprendere le diverse culture, storie e tradizioni. “Un messaggio forte di unità in un tempo in cui la pace è più che mai un valore da difendere e coltivare”, ha sottolineato il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, in un suo intervento, descrivendo l’evento come “un vero mosaico di culture, tradizioni, colori e storie, che insieme hanno formato un unico popolo: quello umano”.
Il Festival come strumento di dialogo
L’offertorio ha visto ogni gruppo donare al Vescovo un oggetto rappresentativo della propria terra, rafforzando l’idea di un’umanità unita nella diversità. “Il nostro Festival è, prima di tutto, un messaggio di pace e fratellanza tra le genti, un invito al dialogo attraverso l’arte popolare e la bellezza delle tradizioni”, ha spiegato il direttore artistico dell’EIF, Antonio Notaro. “Ogni edizione è una storia nuova da raccontare, fatta di volti, voci, danze e linguaggi che parlano all’anima”.
Il gran finale del Festival
L’evento, promosso dall’Associazione Culturale E.I.F. con il sostegno del Comune di Castrovillari e del Parco Nazionale del Pollino, giunge al suo atto finale. Questa sera, sabato 23 agosto, si terrà la sfilata “Un mondo di colori” e la cerimonia di chiusura, con la partecipazione dei gruppi da Albania, Armenia, Botswana, Cile, Martinica, Messico, Venezuela e Italia. L’appuntamento è in Piazza B. D’Arienzo a Castrovillari.