L’Azienda per la Mobilità Catanzarese (AMC) ha reagito con fermezza alla diffusione sui social network di video e contenuti dal carattere “chiaramente diffamatorio“, ritenuti finalizzati a screditare l’Azienda e il lavoro del proprio personale. Tali comportamenti, si legge nella nota, rappresentano un grave danno d’immagine, alimentano la disinformazione e minano il fondamentale rapporto di fiducia con l’utenza.
Per tutelare l’Azienda e i lavoratori che ogni giorno garantiscono un servizio pubblico essenziale, l’AMC ha già conferito mandato ai propri legali per agire nelle sedi competenti contro chiunque diffonda notizie false e offensive.
Le ricostruzioni smentite dalle telecamere
Il fulcro della polemica è rappresentato dai video recentemente pubblicati da un soggetto identificato come “Zorros“. L’AMC precisa che le ricostruzioni diffuse in tali contenuti sono “totalmente prive di fondamento”. A smentire le accuse sono state le verifiche interne condotte dall’Azienda, supportate in modo inconfutabile dalle immagini delle telecamere di bordo e da altre registrazioni.
In particolare, è stata categoricamente smentita la versione secondo cui alcuni passeggeri sarebbero stati fatti scendere dal bus in direzione Benny Hotel per presunte irregolarità del titolo di viaggio. Le immagini hanno mostrato, al contrario, che i verificatori hanno operato nel pieno rispetto dei protocolli: uno ha svolto il controllo a mezzo fermo, mentre l’altro operava a terra sul viadotto Kennedy. Entrambi hanno poi proseguito regolarmente il servizio sulla linea 8 fino al termine del turno.
Appello alla correttezza e alla trasparenza
L’AMC ha ribadito che non tollererà ulteriori tentativi di speculazione o strumentalizzazione a danno della propria immagine e della professionalità del personale. L’Azienda riafferma il proprio impegno quotidiano per garantire correttezza, trasparenza e rispetto verso tutti i cittadini.
L’invito finale è rivolto a tutti i cittadini e utenti: “verificare sempre le fonti prima di condividere contenuti non ufficiali”, al fine di evitare la diffusione di notizie false che tentano di infangare il nome e l’operato dell’Azienda pubblica.




