Il Codacons di Reggio Calabria, tramite il suo responsabile provinciale Antonio Condemi, interviene nel dibattito sulla qualità dell’acqua in città. L’associazione punta il dito contro la Sorical, gestore del servizio idrico, accusandola “di scavalcare le proprie competenze”. Secondo il Codacons, Sorical ha il solo ruolo di “gestore tecnico e deve limitarsi a fornire i dati analitici al Sindaco, senza comunicare direttamente ai cittadini sulla potabilità dell’acqua”. In un comunicato si sottolinea come “il sindaco del Comune di Reggio Calabria sia l’unica autorità sanitaria locale competente per legge. È lui, e non altri, a dover informare i cittadini su anomalie e rischi attraverso ordinanze e ogni altro mezzo necessario a garantire che l’informazione raggiunga ogni singola utenza”.
La torbidità non è un difetto estetico
Un altro punto cruciale sollevato dal Codacons riguarda la torbidità dell’acqua. L’associazione chiarisce che “questo parametro non è un semplice “difetto estetico”, ma un indicatore fondamentale della qualità e sicurezza dell’acqua potabile. La normativa europea e italiana (D.Lgs. 31/2001) stabilisce un valore di riferimento di 1 NTU. Valori superiori indicano la presenza di solidi sospesi che possono compromettere l’efficacia della disinfezione e favorire la proliferazione di microrganismi”. Per questo motivo, il Codacons insiste sul fatto che, “in base al principio di precauzione, il Sindaco ha l’obbligo di mantenere l’ordinanza di limitazione del consumo dell’acqua finché i parametri non rientrano stabilmente nella norma, anche in assenza di analisi microbiologiche negative. Le informazioni diffuse da Sorical sono considerate di valore puramente tecnico e non possono in alcun modo sostituire le valutazioni e le decisioni dell’autorità sanitaria. Infine, il Codacons si mette a disposizione dei cittadini interessati a intraprendere azioni di tutela per ottenere la riduzione dei costi in bolletta, offrendo supporto legale”.