7 Agosto 2025
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Calabria

Il “Paradiso dei Poveri” nelle grinfie di un vigliacco: rubate le erbe aromatiche mentre Padre Fedele lotta in ospedale

Un uomo si è introdotto nella struttura durante la notte. Lo staff della casa di accoglienza si appella a un gesto di rispetto, ribadendo che la solidarietà deve essere reciproca

La struttura “Il Paradiso dei Poveri”, fondata e gestita da Padre Fedele Bisceglia, a Mendicino, è stata teatro di un episodio spiacevole nella notte. Un uomo, approfittando dell’assenza del monaco, ha scavalcato il muro di cinta per sottrarre alcune erbe aromatiche coltivate nell’orto. Il furto ha un sapore amaro, avvenuto proprio mentre il frate francescano, figura storica per la comunità calabrese, è ricoverato in gravi condizioni all’Inrca di Mendicino. La sua comunità, che nel frattempo si stringe attorno a lui, ha voluto denunciare l’accaduto, sottolineando il tradimento di un valore che da sempre è il perno della casa di accoglienza: la condivisione.

Lo sfogo dello staff e l’appello al rispetto

In un messaggio diffuso sui social network, lo staff de “Il Paradiso dei Poveri” ha espresso la propria amarezza. “Gli volevamo dire che poteva chiederle, se gli servivano, e non introdursi all’interno e fare i propri comodi”, si legge nel post. “Noi siamo in ospedale ma, la struttura non è disabitata. C’è gente all’interno che la sorveglia. Quindi chiedere sempre: ciò che abbiamo lo condivideremo”. Il gesto assume una connotazione ancora più sgradevole se si considera l’assenza del frate, sempre pronto a offrire aiuto. “Volevamo aggiungere che il fatto che non siamo presenti non significa che la gente può sentirsi autorizzata a fare ciò che vuole”, ha precisato lo staff, ricordando che il rispetto e il dialogo sono i fondamenti della convivenza civile e della solidarietà.

La speranza di rivedere Padre Fedele sull’altare

L’episodio si scontra con il grande senso di vicinanza che in questi giorni sta circondando Padre Fedele. Ieri, Monsignor Checchinato, portavoce della Curia, ha confermato che il frate “potrà tornare a celebrare messa” non appena si sarà ripreso. Questo gesto di speranza e fede stride con l’assenza di rispetto dimostrata dal ladro, che ha turbato la serenità di un luogo che ha sempre fatto della generosità il suo vessillo.

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