È un episodio che inquieta e scuote l’ambiente istituzionale vibonese quello avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 luglio a Bivona, dove l’auto di Claudia Santoro, dirigente comunale e responsabile del settore finanziario del Comune di Vibo Valentia, è stata completamente distrutta dalle fiamme.
La prima relazione dei vigili del fuoco sembrerebbe tendere verso l’ipotesi accidentale, parlando di autocombustione o corto circuito, ma la Procura di Vibo Valentia non abbassa la guardia: sono in corso accertamenti più approfonditi, e al momento non si esclude affatto l’origine dolosa dell’incendio che anzi prende di più forma con il passare delle ore.
Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per cercare volti, movimenti, auto sospette. L’obiettivo è restringere il cerchio, ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, accertare se qualcuno possa aver appiccato il fuoco volontariamente per poi dileguarsi nel buio. Nulla viene lasciato al caso. La delicatezza dell’incarico ricoperto dalla dirigente e la tempistica dell’episodio – avvenuto in piena notte, in un momento di relativa calma amministrativa – impongono la massima attenzione da parte degli inquirenti.
Un gesto che colpisce l’intera comunità
Intanto, dal mondo politico e sindacale arriva un coro unanime di solidarietà verso Claudia Santoro. Il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, a nome dell’intera giunta comunale e di tutti i dirigenti dell’amministrazione municipale, esprime la più ferma condanna per il vile atto intimidatorio che ha colpito Claudia Santoro: “Siamo profondamente indignati e scossi da questo gesto criminale che mira a minare la serenità e l’impegno di chi lavora al servizio della nostra comunità,” ha dichiarato il sindaco Romeo. “Esprimo la massima solidarietà alla dottoressa Santoro, una professionista stimata e di grande valore per la nostra amministrazione. Le assicuriamo il nostro pieno e incondizionato sostegno”.
Dalle forze di maggioranza a quelle d’opposizione, passando per i movimenti civici e le organizzazioni sindacali, la condanna è netta e la richiesta è una sola: fare piena luce, subito. Il gruppo consiliare del Partito Democratico parla di “gesto gravissimo che colpisce una stimata professionista e l’intera comunità“, chiedendo una risposta compatta delle istituzioni.
Sulla stessa linea anche i vertici locali del Pd, con il segretario cittadino Gernando Marasco e la segretaria provinciale Teresa Esposito, che ribadiscono “massima fiducia nelle forze dell’ordine“.
Da Forza Italia al M5S: “Una ferita per l’intera città”
Durissimo anche l’intervento del parlamentare Giuseppe Mangialavori (FI):
“Non solo un attacco personale, ma una ferita per chi lavora con integrità al servizio delle istituzioni”, afferma. Un messaggio condiviso anche da Udc, Fratelli d’Italia e dal gruppo Liberamente Progressisti – AVS, che invocano “attenzione massima e tolleranza zero“.
Il gruppo civico “Cuore Vibonese” definisce l’accaduto come un “vile atto intimidatorio”, mentre il Movimento 5 Stelle parla di “fatto gravissimo da chiarire il prima possibile”.
Anche il sindacato Cisl Magna Graecia interviene con una nota durissima: “È l’ennesimo tentativo di condizionamento criminale verso chi opera nelle pubbliche amministrazioni”, si legge, con l’auspicio che le forze dell’ordine possano individuare con tempestività i responsabili.