“Un ambiente di lavoro inadeguato e pericoloso“: questa è la denuncia del sindacato Csa-Cisal riguardante il Centro per l’Impiego di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza. L’organizzazione ha puntato il dito contro le “condizioni di grave degrado delle sedute utilizzate da dipendenti e cittadini, molte delle quali risultano usurate e non conformi alle normative sulla sicurezza, in particolare al D.Lgs. 81/2008“. L’allarme era già stato lanciato il 29 luglio 2024, ma, a quasi un anno di distanza, la situazione non è cambiata. Un dettaglio agghiacciante: “tutte e sette le sedie dell’ufficio sono danneggiate, e quelle meno compromesse hanno il meccanismo di regolazione dell’altezza rotto, mettendo a rischio la salute e la sicurezza del personale”.
Dall’indifferenza allo smart working “temporaneo”
Il sindacato aggiunge: “Nonostante i ripetuti solleciti inviati alla Regione Calabria, l’amministrazione non ha mai fornito risposte o piani d’intervento. La situazione è diventata insostenibile dopo che una dipendente, rientrata in servizio il 2 settembre 2025 dopo una frattura della colonna vertebrale, si è trovata costretta a usare una sedia non idonea. Costretta a portarsi un cuscino da casa per alleviare il dolore, la lavoratrice ha scritto una mail accorata all’amministrazione, che, in tutta risposta, ha concesso lo smart working fino alla fornitura della nuova sedia”. Il dirigente sindacale Gianluca Tedesco ha criticato aspramente questa scelta, definendola “una soluzione temporanea che non risolve il problema generale, ignorando la condizione degli altri sei dipendenti che continuano a lavorare in condizioni inaccettabili”.
Un problema esteso e l’appello alla Regione
Il sindacato denuncia che questo “non è un caso isolato, ma un problema diffuso negli uffici periferici della Regione Calabria. La mancanza di manutenzione e l’assenza di attenzione verso le condizioni di lavoro e di accoglienza si riflettono negativamente sull’immagine dell’amministrazione e sulla fiducia dei cittadini”. Tedesco ha lanciato un appello alla Regione, chiedendo “un intervento immediato per la sostituzione di tutte le sedute non conformi e per garantire condizioni di lavoro dignitose. Non si può, infatti, parlare di riforma e potenziamento dei Centri per l’Impiego se non si parte dal garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori”.