4 Settembre 2025
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Calabria

L’omicidio di Domenico Catalano: a Reggio Calabria la memoria di un’innocenza spezzata come monito per il futuro

A trentacinque anni dalla sua tragica morte, il ricordo del sedicenne assassinato per errore si fa monito per la societร : un impegno quotidiano contro l'indifferenza e la violenza mafiosa

Il primo settembre 1990 la vita di Domenico Catalano, un adolescente romano in vacanza a Reggio Calabria, venne brutalmente spezzata da un fatale scambio di persona. Una semplice maglietta a righe confusa con quella di un’altra persona bastรฒ a trasformare un momento di spensieratezza estiva in una delle pagine piรน tragiche della storia della cittร . Dodici colpi di arma da fuoco cancellarono la vita di un sedicenne che nulla aveva a che fare con le logiche mafiose, ma che divenne da allora simbolo dell’innocenza violata e della brutalitร  criminale.

La ‘ndrangheta e il processo โ€œBlessโ€

La giustizia, attraverso il processo โ€œBlessโ€, riconobbe la responsabilitร  diretta della ‘ndrangheta e individuรฒ in Pasquale Condello, noto come โ€œIl Supremoโ€, il mandante del delitto. La sentenza sancรฌ il legame tra quell’omicidio e le feroci dinamiche delle cosche reggine. Eppure, la pronuncia del tribunale, pur necessaria, non ha mai potuto restituire a Domenico la possibilitร  di vivere la sua giovinezza e di costruire un futuro. La sua morte continua a interrogarci sul valore inestimabile di una vita umana.

La scuola come baluardo di legalitร 

Come sottolinea il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, la sociologia della devianza ci mostra come nei territori ad alta densitร  mafiosa la criminalitร  organizzata agisca come un’agenzia di socializzazione alternativa, penetrando laddove lo Stato e le istituzioni risultano indeboliti. L’assenza di prospettive, la marginalitร  economica e l’impoverimento culturale diventano il terreno fertile su cui attecchisce l’offerta mafiosa, che attrae i giovani con la falsa promessa di appartenenza e di guadagno facile. รˆ in questa prospettiva che la scuola si conferma il piรน importante presidio di legalitร . Solo un sistema educativo capace di trasmettere senso critico, dignitร  e diritti puรฒ contrastare lโ€™egemonia mafiosa sul tessuto sociale. La scuola non rappresenta semplicemente uno spazio di istruzione, ma un dispositivo di emancipazione, un laboratorio di cittadinanza attiva in cui il sapere diventa strumento di liberazione e un’alternativa concreta al destino imposto dalla criminalitร .

Un impegno quotidiano

Ricordare Domenico oggi significa assumersi la responsabilitร  collettiva di non lasciare che lโ€™indifferenza e il silenzio diventino complici. La memoria della sua giovane vita spezzata interroga la societร  tutta: quanto vale una vita e quanto siamo disposti a fare perchรฉ nessun altro adolescente venga sacrificato sullโ€™altare della violenza criminale? Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita le scuole e l’intera comunitร  a non relegare la commemorazione a un rito formale, ma a trasformarla in un impegno educativo quotidiano, affinchรฉ la cultura dei diritti e della legalitร  diventi il linguaggio condiviso delle nuove generazioni. Domenico Catalano non deve essere ricordato solo come vittima di un tragico errore, ma come richiamo costante a costruire una societร  piรน giusta, solidale e libera dal ricatto mafioso.

 

 

 

 

 

 

 

 

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