Ancora un episodio di violenza all’interno della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro. Un assistente capo della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto, noto per i suoi comportamenti violenti e sottoposto a un regime particolare. L’aggressore, che aveva chiesto l’intervento del personale sanitario, ha perso la pazienza a causa di quello che riteneva un ritardo. Quando l’agente ha aperto la cella per la misurazione dei parametri vitali, il detenuto ha dapprima tentato di colpirlo con pugni e schiaffi, per poi lanciargli contro pezzi di ceramica ricavati dalla rottura di un bagno. L’agente è stato colpito alla spalla e alla testa, riportando ferite che gli sono costate 12 giorni di prognosi e l’applicazione di 5 punti di sutura.
Il grido d’allarme dell’Uspp
L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria lancia un grave allarme sulla situazione del carcere, definendola “fuori controllo”. Secondo quanto dichiarato dal segretario locale, Andrea Mungo, a dettare le regole sembrano essere i detenuti e non più lo Stato. Mungo denuncia il forte senso di “disillusione, sconforto e demotivazione” tra il personale, che si sente “sedotto e abbandonato”.
La denuncia del sindacato tocca anche la gestione delle conseguenze delle aggressioni: spesso il personale aggredito viene spostato di sezione, mentre i detenuti responsabili non subiscono trasferimenti e continuano a “bivaccare nelle loro sezioni”. Il sindacato chiede un intervento urgente e “provvedimenti seri” da parte dei superiori uffici, temendo che, in caso di inerzia, possa succedere “qualcosa di irreparabile”.
Vicinanza al personale e appello alle istituzioni
L’USPP ha espresso la sua vicinanza all’assistente capo ferito, augurandogli una pronta guarigione, e a tutti gli agenti che, nonostante le gravi difficoltà, continuano a prestare servizio quotidianamente. Il sindacato si augura che le loro preoccupazioni non restino inascoltate e che le istituzioni competenti intervengano prima che si verifichino eventi ancora più drammatici.