Adria, provincia di Rovigo. È qui che, sabato 14 settembre, la vita del piccolo Mattia Restuccia, 7 anni, si è fermata in maniera tragica. Il bambino era seduto sul seggiolino della bici guidata dalla madre, quando un’auto lo ha falciato. Alla guida, secondo le prime ricostruzioni, un anziano di 70 anni sprovvisto sia di patente che di assicurazione. L’impatto è stato violentissimo. Le condizioni del piccolo sono apparse subito disperate: elitrasportato d’urgenza a Padova, è stato sottoposto a un intervento delicatissimo, ma i medici non hanno potuto fare altro che constatarne l’irreversibilità del danno cerebrale.
Un dolore che attraversa due regioni
La tragedia ha colpito duramente due comunità lontane ma unite dallo stesso lutto: il Veneto, dove è avvenuto l’incidente, e la Calabria, terra d’origine della famiglia. I Restuccia sono infatti originari di Joppolo, nel Vibonese, un piccolo centro che piange il suo piccolo concittadino a distanza. Non bastava la perdita del padre, Pasquale, morto pochi mesi fa dopo una lunga malattia: ora la madre, Genny, si ritrova a dover affrontare un dolore inimmaginabile.
Le parole del sindaco e il lutto cittadino
Ad Adria sono apparse le prime epigrafi funebri e le bacheche comunali si sono riempite di messaggi di cordoglio. «Mattia è salito in cielo. La nostra comunità si stringe a mamma Genny», ha scritto sui social il sindaco Massimo Barbujani, annunciando che sarà proclamato il lutto cittadino nel giorno delle esequie. Anche da Joppolo, intanto, arrivano messaggi di affetto, vicinanza e rabbia