È finita nel più tragico dei modi la vicenda di Antonio Blaganò, il medico 67enne scomparso la notte tra il 24 e il 25 luglio a Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro. Il dottore, residente a Lamezia Terme, era in servizio notturno presso la Guardia Medica del comune tirrenico quando di lui si sono perse le tracce.
L’allarme era scattato il mattino successivo. Alle 5:00, Blaganò era stato ripreso da una telecamera all’interno della struttura sanitaria. Poco dopo, la sua Fiat Seicento blu, ancora accesa, è stata trovata abbandonata nei pressi del fiume Savuto, in una zona impervia di San Mango d’Aquino. Dentro l’auto: uno dei suoi due cellulari. Il secondo telefono e il portafoglio erano stati lasciati in ambulatorio.
Il ritrovamento: il corpo in un canneto lungo il Savuto
Dopo oltre una settimana di ricerche senza sosta, oggi la notizia che nessuno voleva ricevere: il corpo di Antonio Blaganò è stato trovato senza vita in un canneto, a pochi chilometri da dove era stata ritrovata l’auto. A fare la macabra scoperta sono state le squadre impegnate nelle operazioni di soccorso lungo l’argine del fiume Savuto.
Ancora ignote le cause della morte. Gli occhiali del medico, rinvenuti due giorni fa a circa due chilometri dall’auto, avevano acceso le speranze di ritrovarlo in vita. Purtroppo, la realtà si è rivelata ben diversa.
Le ricerche: droni, unità cinofile e specialisti in campo
Dal 25 luglio, il territorio è stato battuto palmo a palmo da unità cinofile, droni, squadre Saf (Speleo Alpino Fluviale) e personale specializzato in Topografia Applicata al Soccorso (Tas) dei Vigili del Fuoco di Catanzaro. Il dispositivo, diretto da un posto di comando avanzato, ha operato per giorni in condizioni complesse, tra zone impervie, alte temperature e scarsa visibilità.
Il corpo senza vita del medico è stato rinvenuto nel primo pomeriggio del 1° agosto, a valle, immerso nella vegetazione del canneto lungo il fiume.
Dolore e silenzio in città: “Un uomo buono, tutti lo conoscevano“
Antonio Blaganò era un volto noto della sanità lametina, apprezzato per la sua dedizione e discrezione. A Lamezia Terme e nei comuni del comprensorio dove spesso prestava servizio, la notizia del ritrovamento ha scatenato sgomento e cordoglio.
La comunità si stringe attorno alla famiglia del medico. Restano i dubbi su cosa sia accaduto quella notte: malore? gesto volontario? incidente? Solo l’autopsia potrà chiarire le circostanze della sua tragica morte.