24 Giugno 2025
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Calabria

Quando l’errore si fa teatro e la sofferenza si fa cura: i ragazzi dell’Ipm di Catanzaro in scena per i piccoli dell’oncologia pediatrica

Al Teatro Comunale di Catanzaro la bellezza dell’incontro tra fragilità: giovani detenuti recitano per sostenere chi affronta la malattia. Tanti progetti e speranze condivise

Emozione, coraggio, riscatto. Sul palco del Teatro Comunale di Catanzaro, la voce dei giovani detenuti dell’Istituto penale per i minorenni ha dato forma a un’opera di Eduardo De Filippo, ma soprattutto a una visione: quella di un futuro migliore, possibile per tutti, anche per chi ha sbagliato.

Protagonisti della serata, ideata dall’associazione Acsa&Ste ETS e dalla Camera Penale di Catanzaro, sono stati proprio i ragazzi dell’Ipm, guidati dal regista Rodolfo Calaminici, capaci di trasformare la scena in uno strumento di comunicazione profonda e di giustizia riparativa.

Un gesto per i piccoli pazienti della “Dulbecco”

L’intero evento è stato pensato per sostenere il progetto “We Will Make Your Dream Come True”, che regala momenti di normalità e gioia ai bambini in terapia oncologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”. E proprio dai ragazzi dell’Ipm è nata l’idea: donare il proprio talento per aiutare altri giovani che lottano per la vita.

5.885 euro è la somma raccolta, interamente destinata al reparto di oncoematologia pediatrica. Ma il valore più grande è stato umano: la reciprocità tra due fragilità che si incontrano.

“Dignità a chi è dimenticato, speranza a chi soffre”

Tra i promotori, Giuseppe Raiola, presidente di Acsa&Ste ETS, e Francesco Iacopino, presidente della Camera Penale, hanno dichiarato: “È un progetto che tiene insieme educazione, cultura, empatia e responsabilità sociale. Aiutiamo i bambini malati, ma restituiamo anche dignità a ragazzi troppo spesso etichettati e dimenticati”.

Un’idea condivisa anche da Maria Concetta Galati, che ha aggiunto:
“Questo spendersi reciprocamente la mano tra persone che hanno vissuto la sofferenza è meraviglioso e fa sperare nel futuro”.

In scena anche chi educa

Accanto ai ragazzi, educatori e operatori sono saliti sul palco grazie all’impegno dell’associazione “Veliero” APS, presieduta da Francesca Gallello. Un momento di forte impatto emotivo, culminato con le parole di Alex, uno dei giovani detenuti, che ha ringraziato in particolare l’agente Antonio Trapasso e la dottoressa Alessandra Mercantini.

Abdul, in arte Baby Blanca, ha poi emozionato il pubblico con la sua esibizione del brano “Corri”, testimonianza di un percorso difficile ma ricco di speranza.

Il valore delle reti e dei progetti futuri

La serata è stata condotta dal direttore artistico Francesco Passafaro, mentre la commissaria Simona Carbone, a capo dell’AOU “Dulbecco”, ha sottolineato:
Consolidiamo il legame col territorio integrando sanità e responsabilità sociale. Vogliamo essere presidio di cura e comunità”.

Il direttore dell’Ipm, Francesco Pellegrino, ha ribadito l’impegno dell’istituto: “Accompagniamo i ragazzi in un percorso che mira a restituire alla società persone nuove”.

L’avvocato Iacopino ha anche annunciato due nuovi progetti per i ragazzi del penitenziario: corsi professionalizzanti per panificatori e percorsi di adozione di prossimità per minori stranieri non accompagnati. “Stiamo avviando un progetto pilota che potrebbe estendersi a tutta Italia”, ha spiegato.

Una serata di nomi, volti e gratitudine

Il successo dell’iniziativa è stato possibile grazie al contributo del Consiglio regionale della Calabria, della Banca di Montepaone – Credito Cooperativo, dell’Associazione Mogli Medici Italiane, dei Lions Club Catanzaro Host, di Brulli Energia, oltre che al Teatro Comunale e all’Agenzia Present&Future.

Presenti in sala anche figure istituzionali come il questore Giuseppe Linares, Antonio Turi della Polizia di Stato, la presidente del Tribunale per i Minorenni Teresa Chiodo, la presidente del Centro Calabrese di solidarietà Isolina Mantelli e il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo.

Un messaggio che resta

La serata è stata molto più di uno spettacolo. È stata una lezione di umanità. Un invito a credere nella rinascita, anche nei contesti più duri. Perché dietro ogni errore può sbocciare un nuovo inizio, e ogni sorriso donato può accendere il futuro.

Come si legge ai piedi del palco dedicato a Nino Gemelli: “Il sogno di Eduardo… insieme si può”.

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