L’intelligenza artificiale, solitamente discussa in ambienti asettici, ha trovato una cornice inusuale e suggestiva nel Giardino Epicureo di Montauro. Questo è stato il primo evento “Off” del festival culturale Sonàti Vicìnu, giunto alla sua nona edizione. I protagonisti della serata, moderata da Francesco Denaro, sono stati Massimiliano Capalbo, custode del giardino, e Francesco Pungitore, docente ed esperto di Intelligenza Artificiale con uno sguardo fortemente umanistico. L’incontro è stato un’occasione per un dibattito autentico e un “invito gentile al pensiero lento”, in un luogo dove “natura e cultura si sostengono a vicenda”.
L’IA: uno strumento da guidare con la coscienza umana
Il cuore del dibattito ha ruotato attorno all’Intelligenza Artificiale, ma non solo. Francesco Pungitore, con una narrazione appassionata, ha tracciato una mappa culturale che spazia dalla filosofia alla psicologia, dalla storia alle tecniche di comunicazione. Pungitore ha sostenuto che l’IA non è una minaccia o una salvezza, ma semplicemente uno strumento “da comprendere, studiare e utilizzare consapevolmente”. Un messaggio cruciale per evitare derive dogmatiche e accogliere la complessità del nostro tempo. “Dove molti vedono muri – ha dichiarato – io credo si possano aprire porte. L’IA può aiutarci, ma solo se unita alla sensibilità umana, alla coscienza, alla responsabilità”. Il docente ha sottolineato come l’IA non sia neutra, riflettendo i nostri dati e i nostri bias, e per questo vada guidata con valori umani.
Il festival continua: appuntamento a San Vito sullo Ionio
L’evento si è chiuso in un’atmosfera di convivialità e amicizia, resa ancora più speciale dall’apparizione a sorpresa di una volpe, un simbolo del genius loci del luogo. Massimiliano Capalbo ha ribadito il valore del Giardino Epicureo, definendolo un “invito alla riflessione lenta, condivisa, autentica”. Il festival Sonàti Vicìnu prosegue ora con l’edizione principale che si terrà dal 16 al 18 agosto a San Vito sullo Ionio (CZ). Il tema sarà “900. Volti e risvolti di un secolo“, un nuovo viaggio attraverso la storia e la memoria, con l’idea che “solo il pensiero condiviso può generare comunità”.