L’11 maggio è stata una giornata straordinaria per Pizzo Calabro, grazie alla partecipazione della sede vibonese di Archeoclub d’Italia all’iniziativa nazionale “Chiese Aperte”. La suggestiva chiesa di Piedigrotta, interamente scavata nel tufo lungo la Riviera Prangi, ha accolto visitatori italiani e internazionali – provenienti da Canada, Francia e Germania – offrendo loro un’esperienza unica tra arte, spiritualità e leggenda.
La leggenda e gli artisti dietro il capolavoro di tufo
Durante le visite guidate gratuite, i partecipanti hanno potuto conoscere la leggenda del naufragio del Seicento che portò alla realizzazione della prima cappella votiva, scavata nella roccia da un gruppo di marinai miracolati. Ma soprattutto, hanno potuto ammirare le sculture realizzate dagli artisti Angelo e Alfonso Barone, e successivamente Giorgio Barone, autore anche dei lavori di restauro più recenti.
Le statue in tufo, circa ottanta, rappresentano una testimonianza rara di arte popolare sacra, carica di simbolismo e di straordinario impatto visivo.
Un appello per salvare le statue minacciate dall’umidità
La giornata è stata anche un momento di riflessione sulla tutela del patrimonio: l’umidità, la salsedine marina e interventi tecnici non accurati hanno provocato gravi danni alle statue, mettendone a rischio la sopravvivenza.
L’Archeoclub di Vibo Valentia, guidato dalla presidente Anna Murmura, insieme allo storico Antonio Montesanti e agli altri soci, si fa promotore di un incontro operativo per sensibilizzare enti pubblici, università ed esperti del restauro a collaborare per la salvaguardia della chiesa e la valorizzazione del lavoro della famiglia Barone.
Cultura, identità e sviluppo: la visione di Archeoclub
“Crediamo che il turismo culturale sia uno dei principali motori di sviluppo della Calabria – affermano i rappresentanti dell’associazione – ma per crescere serve sinergia tra istituzioni e realtà locali, per restituire bellezza e dignità ai nostri beni culturali.”
Un abbraccio simbolico va a tutte le sedi di Archeoclub d’Italia, protagoniste della manifestazione “Chiese Aperte”, che continua a dimostrare quanto il lavoro delle associazioni culturali possa avere una valenza sociale, educativa e identitaria.