25 Giugno 2025
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Calabria

San Ferdinando approda alla Biennale di Architettura di Venezia con “DISìO” e “Architensions”

Nel Padiglione Italia un’installazione che racconta la comunità calabrese e il progetto di rigenerazione urbana nato dal festival “Visioni Collettive”

Anche San Ferdinando, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria affacciato sul porto di Gioia Tauro, è tra i protagonisti della 19esima Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, inaugurata il 10 maggio e visitabile fino al 23 novembre.
All’interno del Padiglione Italia, un’installazione racconta la comunità di San Ferdinando e l’esperienza di architettura collaborativa nata dall’incontro tra lo studio Architensions, tra i più influenti a livello internazionale, e l’associazione culturale DISìO, fondata solo quattro anni fa ma già premiata dal Ministero della Cultura per il festival “Visioni Collettive”.

“Architecture as Commoning Practice”: il progetto in mostra

L’installazione, selezionata tra oltre 600 candidature, è stata apprezzata per originalità, impatto sociale e coerenza con il tema curatorialeTerrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del mare”.
Collocata nella sezione dedicata ai percorsi accademici e agli spazi di attivazione sociale, l’opera – spiegano Alessandro Orsini e Nick Roseboro, fondatori di Architensions – nasce da un’idea di architettura transdisciplinare fondata sui beni comuni, con al centro l’acqua: quella del mare e quella del fiume Mesima. “Il progetto offre strategie ripetibili per creare spazi di condivisione, opportunità economiche e solidarietà sociale – dichiarano – colmando le fratture tra porto, mare, terreni agricoli e centro urbano. Con al centro l’intera comunità, inclusi i migranti”.

Dalla Biennale al territorio: laboratori e arte pubblica

Alla base del percorso espositivo c’è il lavoro condiviso all’interno di Visioni Collettive, festival nato nel 2021 che ha coinvolto alcuni tra i più noti studi internazionali (tra cui MOS, MAIO Architects, Ochoa Urban Collaboratives), l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e l’artista Paola Grossi Gondi, che ha donato a San Ferdinando sei opere site-specific della sua installazione monumentale “Filo Rosso”. “Siamo felici di portare San Ferdinando in Biennale – afferma Rosamaria Loiacono, presidente di DISìO – È la prova che anche territori periferici, con intelligenza e coraggio, possono modificare lo status quo”.

Una sinergia scientifica e istituzionale per il futuro

Alla cerimonia di pre-opening erano presenti il sindaco di San Ferdinando Luca Gaetano, la presidente di DISìO, e i fondatori di Architensions, accanto al ministro della Cultura Alessandro Giuli, al presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco, al curatore della Mostra Carlo Ratti e alla curatrice del Padiglione Italia Guendalina Salimei.

DISìO guarda già al prossimo appuntamento estivo, forte del consenso popolare, di partnership istituzionali e di un bilancio culturale in crescita. “Ringraziamo il Sindaco, la Regione Calabria, l’Autorità Portuale e l’Accademia – conclude Loiacono – Il lavoro culturale è alla base della trasformazione urbana e sociale. San Ferdinando lo dimostra”.

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