È Gad Lerner, con il suo saggio “Gaza. Odio e amore per Israele” edito da Feltrinelli, il vincitore della XIV edizione del prestigioso Premio letterario Caccuri. Un riconoscimento che celebra un’opera di grande attualità e profonda riflessione su uno dei conflitti più spinosi del panorama internazionale. La vittoria di Lerner è stata decretata al termine di un percorso che ha visto il suo libro, insieme ad altri tre finalisti, sottoposto al giudizio incrociato di una giuria popolare e una giuria nazionale.
I finalisti e il simbolo della vittoria
Lerner non era l’unico in gara per la Torre d’Argento, il premio che è diventato un simbolo della manifestazione e del borgo calabrese di Caccuri. Al secondo posto, infatti, si sono classificati a pari merito gli altri tre finalisti: “Spettri” di Monica Maggioni (Longanesi), “L’Eresia liberale” di Alessandro Sallusti (Rizzoli) e “Trump. Vita di un presidente contro tutti” di Gennaro Sangiuliano (Mondadori). Tutti e quattro i nomi in lizza, che hanno animato il dibattito culturale del festival, hanno ricevuto la scultura, opera del Maestro orafo Michele Affidato. I saggi erano stati precedentemente selezionati da un Comitato scientifico presieduto da Giordano Bruno Guerri.
Un albo d’oro illustre per un premio che conta
Il Premio Caccuri si conferma ancora una volta un appuntamento di rilievo nel panorama letterario italiano. A testimoniarlo è un albo d’oro costellato di nomi di spicco, che hanno contribuito a rendere la manifestazione un punto di riferimento per il dibattito pubblico e intellettuale. Tra i vincitori delle edizioni passate figurano personalità del calibro di Pino Aprile, Claudio Martelli, Nicola Gratteri, Carlo Cottarelli e Dacia Maraini, a conferma del prestigio e della qualità dei titoli che ogni anno vengono premiati.