Il derby calabrese tra Vibonese e Reggina è stato all’altezza delle attese. Gli amaranto hanno confermato la loro vocazione offensiva, cercando con continuità la via del gol, mentre i rossoblù di Esposito hanno mostrato ancora una volta organizzazione, intensità e personalità, stavolta declinate soprattutto in chiave di contenimento e sacrificio.
Le occasioni più nitide le crea la Vibonese
Nonostante la pressione ospite, le palle-gol più pericolose sono state rossoblù: nel primo tempo Balla ha sfiorato il vantaggio a tu per tu con il portiere, bravo a chiudere lo specchio, mentre nella ripresa Musy ha scheggiato il palo con un colpo di testa imperioso, a estremo difensore battuto.
Reggina arrembante ma imprecisa
Spinta da un folto e caloroso seguito di tifosi, la squadra di Trocini ha imposto sin dall’inizio ritmi elevati, con pressing e inserimenti continui. Nella seconda parte, complici caldo e fatica, gli amaranto hanno allentato la pressione pur restando aggressivi: Ferraro, Montalto e Ragusa, supportati da Correnti e Grillo, hanno avuto un paio di chance importanti, ma senza capitalizzarle.
Equilibrio e soddisfazione a metà
Lo 0-0 finale lascia spazio a una moderata soddisfazione per entrambe: la Vibonese, opposta alla favorita del campionato, ha mosso la classifica senza snaturare la propria identità e mostrando qualità tecniche interessanti; la Reggina, invece, non ha trovato la vittoria attesa dai tifosi, che a fine gara hanno espresso cori di insoddisfazione.
Arbitraggio nel mirino
Da segnalare qualche polemica arbitrale: il direttore di gara ha tollerato a lungo il gioco duro degli amaranto e, soprattutto, ha negato un rigore apparso netto su Caiazza, travolto dal portiere mentre stava colpendo di testa. Un episodio che non cancella, comunque, l’equilibrio e la sostanziale correttezza del risultato finale.