1 Settembre 2025
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Calabria

Il doppio volto del turismo in Calabria, estate a due velocità: stabilimenti in affanno, villaggi pieni. Tropea vola e Pizzo sorride

Agosto salva una stagione turbolenta: il Sib parla di cali, Tropea macina numeri da record, Pizzo festeggia ma i sindacati denunciano povertà e sfruttamento

L’estate 2025 volge al termine, la Calabria mostra un volto a due velocità. Da un lato gli stabilimenti balneari che arrancano, soffocati da maltempo, costi insostenibili e personale introvabile. Dall’altro le località turistiche come Tropea e Pizzo, che si confermano poli di attrazione capaci di tenere alta l’immagine della regione a livello nazionale e internazionale. Un equilibrio fragile, che racconta le contraddizioni di un settore trainante ma ancora precario, dove i numeri positivi coesistono con le denunce dei sindacati sul lavoro povero e sul diritto alle ferie che per molti calabresi resta un lusso irraggiungibile.

Estate 2025, bilancio tra luci e ombre

La stagione balneare in Calabria si chiude con un quadro complesso. “Agosto ci ha permesso di compensare le difficoltà di luglio”, spiega Antonio Capacchione, presidente del Sib Calabria, che denuncia un calo del 20% nel pieno dell’estate, probabilmente legato al maltempo. Maggio e giugno avevano fatto ben sperare, ma il tonfo di luglio ha pesato molto. “Abbiamo bisogno di allungare la stagione balneare – avverte – ma prima bisogna abbattere i costi morti, a partire dalla Tari, una tassa pesantissima e insostenibile per gli operatori”.

Stabilimenti aperti fino a ottobre?

L’obiettivo del settore è chiaro: prolungare l’apertura fino all’autunno. “Molti stabilimenti resteranno aperti anche in settembre e ottobre – sottolinea Capacchione – ma manca il personale, soprattutto i bagnini, figure rare e difficili da trovare nei mesi finali della stagione”. L’idea è costruire pacchetti di soggiorno che rendano attrattivo il mare calabrese anche in bassa stagione, trasformando la chiusura d’estate in un’opportunità.

Tropea, la perla che non delude

Se i balneari soffrono, Tropea continua a crescere. I dati della tassa di soggiorno del quadrimestre aprile–luglio parlano chiaro: presenze e pernottamenti in aumento rispetto al 2024, entrate più alte e un soggiorno medio stabile. “Il risultato complessivo – spiega Massimo Vasinton, presidente dell’associazione albergatori Asalt – è trainato dai mesi di aprile, maggio e giugno, che hanno registrato crescite a doppia cifra. Solo luglio ha segnato una contrazione, ma non ha compromesso il bilancio. Tropea si conferma destinazione d’eccellenza, grazie a una programmazione lungimirante e al lavoro sinergico tra istituzioni e operatori”. Ecco i numeri: ospiti da 68.362 a 75.491 (+10,4%); pernottamenti da 234.700 a 256.924 (+9,5%); entrate da €545.975 a €592.811 (+8,6%); soggiorno medio stabile a 3,4 notti.

Pizzo, estate tra mare, cultura e giovani

Bilancio positivo anche a Pizzo, dove il sindaco Sergio Pititto parla di una stagione segnata dall’aumento delle presenze, soprattutto giovanili, e dal pienone delle strutture ricettive. “È stata un’estate vissuta tra mare, cultura e gastronomia – racconta – con concerti, rassegne teatrali, eventi folkloristici e appuntamenti per famiglie che hanno animato centro storico, Piazza, Marina e Marinella”. Non sono mancati i disagi, dal traffico caotico di Ferragosto alla carenza idrica e alle difficoltà nella gestione dei flussi turistici, ma l’amministrazione promette già interventi correttivi per il futuro. “Pizzo vuole essere una città attrattiva dodici mesi l’anno” ribadisce Pititto.

Sindacati: “Vacanze un miraggio per i calabresi”

Voce fuori dal coro quella della Filcams Cgil Calabria, che legge in questa estate più ombre che luci. “La povertà cresce e le ferie diventano un miraggio – denuncia il segretario Giuseppe Valentino – con inevitabili ricadute sull’economia. La stagione è sempre più precaria, i lavoratori rischiano di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. La Naspi non garantisce più un paracadute sociale e molti preferiscono abbandonare il settore, troppo faticoso e mal pagato”.

Costa degli Dei regina del turismo

In attesa dei dati ufficiali di chiusura, resta un segnale evidente: il mese di settembre registra il tutto esaurito in gran parte dei villaggi vacanze della Costa degli Dei. La provincia di Vibo Valentia si conferma così la vera regina del turismo calabrese, capace di trainare un’intera regione tra contraddizioni, potenzialità e nuove sfide.

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