Una visita, un giovane imprenditore, una scelta di vita: restare in Calabria dopo gli studi e ridare senso e valore ai terreni dei nonni, incolti da decenni. Una visione agricola e sostenibile che si scontra con unโaltra visione di sviluppo: quella delle multinazionali dellโenergia eolica, che sui crinali tra il mare di Crotone e le colline del Marchesato hanno presentato progetti per impianti eolici e centrali elettriche.
Il consigliere regionale Ernesto Alecci, in una nota, ha denunciato il rischio che tutto questo comporta: lโespianto di centinaia di ulivi ultracentenari, la fine dei sogni di tanti giovani imprenditori agricoli, la devastazione irreversibile di paesaggi unici. Da qui la sua proposta: una moratoria immediata su tutte le concessioni, fino allโindividuazione chiara delle aree idonee e non idonee.
โLa Calabria deve scegliere: giovani o multinazionali?โ
โLa Regione Calabria deve decidere se puntare su giovani, turismo, agricoltura, oppure continuare a spalancare le porte a grandi gruppi anonimi e immateriali che devastano e si arricchiscono sulle spalle dei nostri nonniโ, scrive Alecci.
La sua รจ una posizione netta: la transizione ecologica non puรฒ essere un alibi per lโaggressione dei territori, e una vera politica per le rinnovabili deve partire dalla tutela del paesaggio e dalla partecipazione delle comunitร . โFinchรฉ la legge che ho presentato resterร nei cassetti, continueremo a vedere la Calabria colonizzata sotto gli occhi complici del silenzio istituzionaleโ.
La replica di San Sostene: โFalso ambientalismoโ
Non tarda ad arrivare la replica piccata del sindaco di San Sostene, Luigi Aloisio, che accusa Alecci di fare โfalso ambientalismoโ e di ignorare la realtร concreta del suo territorio. โLe turbine eoliche, nel nostro piccolo comune, hanno ridato speranza a tante famiglie. Sono fonti pulite che occupano poco suolo e non ostacolano lโagricoltura. I terreni sono ancora lรฌ, coltivabiliโ.
Aloisio rivendica con orgoglio i benefici economici e sociali dei parchi eolici: venti lavoratori assunti, manutenzioni periodiche, ripiantumazioni superiori agli alberi abbattuti, sentieri escursionistici recuperati, presidio antincendi garantito dalla rete viaria. โPreferiamo i comuni produttivi a quelli in dissesto finanziarioโ, dichiara lโavvocato-sindaco. E chiude: โIl paesaggio non puรฒ essere un feticcio estetico. Serve una Calabria che lavora, non che sogna e blocca tuttoโ.
Un parco da 66 megawatt minaccia lโAngitola
Ma i numeri di alcuni progetti fanno tremare. Come quello presentato dalla societร Parco Eolico dellโAngitola s.r.l., con sede proprio a San Sostene, per un impianto da 66 megawatt che prevede lโinstallazione di 11 aerogeneratori alti 155 metri in sei comuni delle province di Vibo Valentia e Catanzaro.
Il progetto coinvolge Capistrano, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Chiaravalle Centrale, Torre di Ruggiero e San Vito sullo Ionio. Lโimpatto ambientale stimato รจ devastante: previsto il taglio di 646 piante, tra cui pini, faggi, lecci, castagni e roverelle, con la cancellazione di aree boschive e dorsali collinari sottoposte anche a vincoli paesaggistici come riportato nell’inchiesta di Calabria7 firmata da Raffaele Pileggi.
Un fronte compatto di opposizione
Il progetto ha scatenato una mobilitazione corale. I Comuni di Chiaravalle Centrale, San Vito, Torre di Ruggiero e Capistrano hanno presentato formale opposizione. Nessuna osservazione, invece, da parte di San Nicola da Crissa e Vallelonga.
Tra le voci contrarie si levano quelle di Italia Nostra, CAI Calabria, Coordinamento Controvento, Movimento Terra e Libertร , Commissione Tam e Associazione I Sognatori. Le accuse sono pesanti: si parla di “offensiva speculativa”, di “territori sfregiati”, di una โCalabria venduta allโindustria eolica senza regole nรฉ controlloโ.
Una terra contesa tra pale e ulivi
Il cuore verde delle Serre calabresi, tra Catanzaro e Vibo, oggi รจ un campo di battaglia tra due modelli di sviluppo. Da un lato lโagricoltura biologica, il turismo sostenibile, i borghi rigenerati. Dallโaltro il vento industrializzato, i cavi dellโalta tensione, le strade di cantiere aperte tra le querce.
โQuesta terra รจ il nostro tesoro, non possiamo sacrificarla sullโaltare di una falsa transizione ecologicaโ, affermano i comitati. E rilanciano: โLโenergia pulita si puรฒ fare anche rispettando i territoriโ.
Transizione sรฌ, ma non a ogni costo
Il dibattito sul futuro energetico della Calabria รจ sempre piรน acceso. E pone interrogativi scomodi: chi decide, perchรฉ, con quali garanzie? Qual รจ il confine tra rinnovabili e colonizzazione? Chi tutela davvero il bene comune: le aziende o le comunitร ?
Mentre il Parco dellโAngitola attende autorizzazioni e valutazioni ambientali, la vera sfida si gioca a un livello piรน profondo: la capacitร della Calabria di autodeterminare il proprio destino, scegliendo tra sviluppo imposto dallโalto e valorizzazione consapevole delle proprie risorse.