6 Settembre 2025
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Calabria

Il vento divide la Calabria: pale eoliche, multinazionali e il prezzo nascosto della transizione verde

Scontro frontale tra chi denuncia la devastazione dei territori e chi difende i parchi eolici come opportunitร  di lavoro. Da Alecci ad Aloisio, da Chiaravalle ai boschi dellโ€™Angitola: รจ guerra tra due visioni della Calabria

Una visita, un giovane imprenditore, una scelta di vita: restare in Calabria dopo gli studi e ridare senso e valore ai terreni dei nonni, incolti da decenni. Una visione agricola e sostenibile che si scontra con unโ€™altra visione di sviluppo: quella delle multinazionali dellโ€™energia eolica, che sui crinali tra il mare di Crotone e le colline del Marchesato hanno presentato progetti per impianti eolici e centrali elettriche.

Il consigliere regionale Ernesto Alecci, in una nota, ha denunciato il rischio che tutto questo comporta: lโ€™espianto di centinaia di ulivi ultracentenari, la fine dei sogni di tanti giovani imprenditori agricoli, la devastazione irreversibile di paesaggi unici. Da qui la sua proposta: una moratoria immediata su tutte le concessioni, fino allโ€™individuazione chiara delle aree idonee e non idonee.

โ€œLa Calabria deve scegliere: giovani o multinazionali?โ€

โ€œLa Regione Calabria deve decidere se puntare su giovani, turismo, agricoltura, oppure continuare a spalancare le porte a grandi gruppi anonimi e immateriali che devastano e si arricchiscono sulle spalle dei nostri nonniโ€, scrive Alecci.

La sua รจ una posizione netta: la transizione ecologica non puรฒ essere un alibi per lโ€™aggressione dei territori, e una vera politica per le rinnovabili deve partire dalla tutela del paesaggio e dalla partecipazione delle comunitร . โ€œFinchรฉ la legge che ho presentato resterร  nei cassetti, continueremo a vedere la Calabria colonizzata sotto gli occhi complici del silenzio istituzionaleโ€.

La replica di San Sostene: โ€œFalso ambientalismoโ€

Non tarda ad arrivare la replica piccata del sindaco di San Sostene, Luigi Aloisio, che accusa Alecci di fare โ€œfalso ambientalismoโ€ e di ignorare la realtร  concreta del suo territorio. โ€œLe turbine eoliche, nel nostro piccolo comune, hanno ridato speranza a tante famiglie. Sono fonti pulite che occupano poco suolo e non ostacolano lโ€™agricoltura. I terreni sono ancora lรฌ, coltivabiliโ€.

Aloisio rivendica con orgoglio i benefici economici e sociali dei parchi eolici: venti lavoratori assunti, manutenzioni periodiche, ripiantumazioni superiori agli alberi abbattuti, sentieri escursionistici recuperati, presidio antincendi garantito dalla rete viaria. โ€œPreferiamo i comuni produttivi a quelli in dissesto finanziarioโ€, dichiara lโ€™avvocato-sindaco. E chiude: โ€œIl paesaggio non puรฒ essere un feticcio estetico. Serve una Calabria che lavora, non che sogna e blocca tuttoโ€.

Un parco da 66 megawatt minaccia lโ€™Angitola

Ma i numeri di alcuni progetti fanno tremare. Come quello presentato dalla societร  Parco Eolico dellโ€™Angitola s.r.l., con sede proprio a San Sostene, per un impianto da 66 megawatt che prevede lโ€™installazione di 11 aerogeneratori alti 155 metri in sei comuni delle province di Vibo Valentia e Catanzaro.

Il progetto coinvolge Capistrano, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Chiaravalle Centrale, Torre di Ruggiero e San Vito sullo Ionio. Lโ€™impatto ambientale stimato รจ devastante: previsto il taglio di 646 piante, tra cui pini, faggi, lecci, castagni e roverelle, con la cancellazione di aree boschive e dorsali collinari sottoposte anche a vincoli paesaggistici come riportato nell’inchiesta di Calabria7 firmata da Raffaele Pileggi.

Un fronte compatto di opposizione

Il progetto ha scatenato una mobilitazione corale. I Comuni di Chiaravalle Centrale, San Vito, Torre di Ruggiero e Capistrano hanno presentato formale opposizione. Nessuna osservazione, invece, da parte di San Nicola da Crissa e Vallelonga.

Tra le voci contrarie si levano quelle di Italia Nostra, CAI Calabria, Coordinamento Controvento, Movimento Terra e Libertร , Commissione Tam e Associazione I Sognatori. Le accuse sono pesanti: si parla di “offensiva speculativa”, di “territori sfregiati”, di una โ€œCalabria venduta allโ€™industria eolica senza regole nรฉ controlloโ€.

Una terra contesa tra pale e ulivi

Il cuore verde delle Serre calabresi, tra Catanzaro e Vibo, oggi รจ un campo di battaglia tra due modelli di sviluppo. Da un lato lโ€™agricoltura biologica, il turismo sostenibile, i borghi rigenerati. Dallโ€™altro il vento industrializzato, i cavi dellโ€™alta tensione, le strade di cantiere aperte tra le querce.

โ€œQuesta terra รจ il nostro tesoro, non possiamo sacrificarla sullโ€™altare di una falsa transizione ecologicaโ€, affermano i comitati. E rilanciano: โ€œLโ€™energia pulita si puรฒ fare anche rispettando i territoriโ€.

Transizione sรฌ, ma non a ogni costo

Il dibattito sul futuro energetico della Calabria รจ sempre piรน acceso. E pone interrogativi scomodi: chi decide, perchรฉ, con quali garanzie? Qual รจ il confine tra rinnovabili e colonizzazione? Chi tutela davvero il bene comune: le aziende o le comunitร ?

Mentre il Parco dellโ€™Angitola attende autorizzazioni e valutazioni ambientali, la vera sfida si gioca a un livello piรน profondo: la capacitร  della Calabria di autodeterminare il proprio destino, scegliendo tra sviluppo imposto dallโ€™alto e valorizzazione consapevole delle proprie risorse.

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