L’Ufficio studi della Cgia lancia l’allarme: la Pubblica Amministrazione (PA) italiana continua a essere un ostacolo per le imprese, specialmente per quanto riguarda i pagamenti ai fornitori. Secondo una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), su 198 miliardi di euro di richieste di pagamento ricevute l’anno scorso, 8,15 miliardi non sono ancora stati liquidati. Un dato che conferma il “malcostume” dei ritardi cronici, penalizzando le aziende e ostacolando lo sviluppo economico del Paese.
L’Italia maglia nera in Europa
Il problema dei ritardi non è solo un fatto interno, ma posiziona l’Italia all’ultimo posto in Europa. Secondo i dati Eurostat, lo stock complessivo dei debiti commerciali della PA italiana ammonta a 58,7 miliardi di euro, un dato che, sebbene in leggero calo rispetto all’anno precedente, rappresenta il peggiore score tra i 27 paesi dell’Unione Europea. In rapporto al Pil, l’incidenza dei debiti commerciali in Italia è del 2,7%, un dato nettamente superiore alla media UE del 1,6% e molto lontano da quello di competitor come la Germania (1,8%) e la Francia (1,5%).
Crotone e Cosenza tra le peggiori
La denuncia della Cgia individua anche casi specifici a livello locale. L’Azienda Sanitaria di Crotone, che non ha aggiornato i dati sul proprio sito, risulta pagare con un ritardo medio di 88 giorni oltre i limiti di legge. Anche il Comune di Cosenza non si distingue positivamente, registrando l’anno scorso un ritardo medio di 57 giorni. Questi dati evidenziano come il problema non sia circoscritto, ma si manifesti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, con gravi conseguenze per le imprese che lavorano con il pubblico.