E’ tempo di inizio dei corsi universitari e il “caro affitti” continua a colpire gli studenti in tutta Italia, dalle grandi città ai centri più piccoli. Gli studenti lamentano che il costo medio di una camera singola è salito da 461€ a 613€, un aumento di 152€ al mese. I ragazzi definiscono questo fenomeno come pura speculazione, resa possibile dalla mancanza di politiche abitative adeguate.
La denuncia arriva anche dall’Unione degli Universitari (Udu), il cui coordinatore nazionale, Alessandro Bruscella, sottolinea che “l’abitare è un diritto, non un lusso” e che lo studio sta diventando sempre più proibitivo. Secondo un rapporto dell’Udu, a fronte di circa 900mila studenti, i posti letto pubblici disponibili sono meno di 50mila, e i costi degli affitti sono aumentati del 38% negli ultimi tre anni.
La situazione in Calabria e nelle altre città italiane
L’aumento dei prezzi per gli affitti studenteschi è un fenomeno diffuso, ma con differenze significative tra le città. A Catanzaro, presa in esame dal reparto di Immobiliare.it, si registra un costo medio di 243€ per una singola. Le camere doppie, invece, hanno un costo di 175€.
A livello nazionale, la situazione è ancora più critica. Milano guida la classifica con un costo medio di 732€ per una singola, seguita da Bologna con 632€, Firenze 606€ e Roma 575€. Gli aumenti più consistenti si registrano a Trento, Modena e Brescia, con un rincaro di oltre 120€ mensili.
La risposta del Governo e le politiche abitative
Di fronte a questa emergenza, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sta lavorando per raggiungere l’obiettivo di 60mila nuovi posti letto entro giugno 2026. Attualmente, il bando PNRR ha ricevuto 60mila candidature per la costruzione di nuovi alloggi, sebbene solo una parte sia già stata validata e si trovi in fase di costruzione.
Inoltre, il ministero ha distribuito circa 805 milioni di euro dal 2023 per finanziare quasi 8500 nuovi posti letto, grazie all’ultimo scorrimento del V bando della legge 338, che prevede un finanziamento pubblico del 75%.