17 Ottobre 2025
13.5 C
Calabria
Banner Calabria 7

Artemis 2, ‘ndrangheta e droga a Lamezia: la Dda di Catanzaro chiede altri sedici rinvii a giudizio (NOMI)

A distanza di poche ore dalla richiesta di rinvio giudizio nei confronti di 62 indagati, la direzione distrettuale Antimafia formula una nuova richieste nel procedimento gemello

A distanza di poche ore dalla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 62 indagati,(LEGGI) coinvolti nell’inchiesta “Artemis”, che punta a far luce su una attività fiorente di narcotraffico riconducibile alla cosca Cracolici operante sui territori di Cortale, Maida, Jacurso, Maierato e diretta da Domenico Cracolici ritenuto capo indiscusso del sodalizio, la Dda di Catanzaro ha chiesto il processo per altri 16 indagati finiti nella stessa inchiesta, dividendo il procedimento in due tronconi. 

I nomi di chi rischia il processo

Rischiano il processo Simone Caruso, 35 anni, residente a Lamezia Terme; Alfredo Cracolici, 34 anni, residente a Pianopoli; Giuseppe Cracolici figlio di Domenico, 29 anni, residente a Cortale; Matteo Cracolici, 26 anni, residente a Cortale; Michelangelo Gabriele Cunsolo, 61 anni, residente a Lamezia Terme; Salvatore Iannelli detto “Puzzella”, 26 anni, residente a Lamezia Terme; Salvatore Mascaro, 32 anni, residente a Lamezia Terme; Moreno Mastantuono, 54 anni, residente a Cortale; Antonio Mauro, 35 anni, residente a Maida; Renato Mazza, 42 anni, residente a San Pietro a Maida; Gianluca Nicolosi, 27 anni, residente a Lamezia Terme; Francesco Paolillo, 67 anni, residente a Rosarno; Emmanuel Pulice, 26 anni, residente a Lamezia Terme; Marcello Pulice, 47 anni, residente a Lamezia Terme; Bruno Regio, 28 anni, residente a Lamezia Terme; Antonio Talarico, 51 anni, residente a Lamezia Terme.

Le posizioni stralciate 

Il sostituto procuratore della distrettuale antimafia di Catanzaro ha stralciato le posizioni di Walter Pio Carmelo Berlingeri, 26 anni, residente a Catanzaro; Jonnj Castano’, 53 anni, residente a Cortale; Emmanuel Fiorino, 36 anni, residente a Lamezia Terme. 

Le accuse

Secondo le ipotesi accusatorie, gli indagati si dovranno difendere a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, ricettazione, spaccio di droga con l’aggravante di aver agevolato il sodalizio criminale, i cui proventi ne avrebbero accresciuto la forza economica, il prestigio criminale e il controllo del territorio. 

Il dominus della cosca e i sodali

Domenico Cracolici, 54 anni, promozione della ‘ndrina di Maida e Cortale, coadiuvato dai figli Giuseppe Cracolici 29 anni e Matteo Cracolici, avrebbe gestito il sodalizio, impartendo direttive alle quali tutti gli altri associati dovevano attenersi. Avrebbe avuto il ruolo di raccordo operativo con le altre consorterie ‘ndranghetistiche della zona, con le quali avrebbe stretto stabili alleanze. In particolare con la cosca Anello- Fruci per il territorio di Filadelfia ed Acconia di Curinga, le famiglie Mancuso di Limbadi, Cerra-Torcasio- Gualtieri e Trovato di Lamezia. Sarebbe stato lui a dirimere i contrasti interni ed esterni al sodalizio, commissionando o consumando atti ritorsivi, veicolando messaggi attraverso i sodali, occupandosi dei settori imprenditoriali di “elezione” del sodalizio, quali quelli dei pubblici appalti e del taglio boschivo, nonché le operazioni volte al riciclaggio dei proventi del clan, mantenendo i rapporti con i “colletti bianchi”, professionisti, imprenditori, politici e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine di riferimento per la risoluzione dei problemi dell’organizzazione. Si sarebbe occupato personalmente del traffico di sostanze stupefacenti, con la movimentazione di significativi quantitativi di cocaina e marijuana, quest’ultima in gran parte prodotta attraverso piantagioni realizzate in serra.

Le parti offese

Tra le parti offese individuate dalla Dda compaiono anche il ministero della Salute, il ministero della Giustizia, il ministero della difesa, ministero dell’interno-Arma dei carabinieri, la Regione Calabria, i Comuni di Cortale, Lamezia e Maida.

L’udienza preliminare

Ora la parola passa al gup del Tribunale di Catanzaro Roberta Cafiero, che nel contraddittorio tra accusa e difesa (rappresentata dagli avvocati Nicola Tavano, Renzo Andricciola, Giuseppe Senese, Sergio Rotundo, Antonio Larussa, Elisabetta Sacco, Massimiliano Carnovale, Francesco Gambardella, Italo Reale) il prossimo 27 ottobre dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Dda, sempre che nei termini di legge gli imputati non optino per il rito abbreviato. 

ARTICOLI CORRELATI

RUBRICHE

La sezione investigativa di C7. Una finestra sui casi più scottanti: dossier, reportage inediti, retroscena giudiziari sulla ‘ndrangheta e sul potere oscuro che muove la Calabria.

Approfondimento critico sulle problematiche calabresi, con denunce sociali, reportage d’impatto e analisi autentiche di eventi.

Rubrica bisettimanale per semplificare concetti di finanza personale, orientando scelte consapevoli.

Analisi politica oggettiva di temi locali, regionali e globali, decodificando strategie, poteri e dinamiche complesse.

Questa sezione si occupa di analisi sul quadro politico regionale, con interviste ai protagonisti della scena pubblica.

Racconti autentici di Calabria, tra tradizioni, personaggi, luoghi, eventi straordinari, per valorizzare cultura e resilienza del territorio.

Rubrica dove si analizzano le tecniche e strategie con focus su Cosenza e Catanzaro, scritta dall’esperto Michele Marturano.