Un intreccio tra criminalità organizzata calabrese e ultras della Juventus risaliva già al 2012, come emerso oggi in tribunale a Torino. Grazie agli agganci, la ‘ndrangheta era riuscita ad infiltrarsi nel business sulla vendita dei biglietti. La rivelazione arriva da Vittorio Raso, 45 anni, collaboratore di giustizia, ascoltato in collegamento video durante un processo per traffico di sostanze stupefacenti.
Biglietti e crimine: la testimonianza
Raso ha raccontato di aver venduto biglietti messi a disposizione da un gruppo ultras, i “Bravi Ragazzi“, ottenendo così il controllo di una parte dello stadio. La sua testimonianza mette in luce i legami tra curva organizzata e attività criminali, confermando come il business dei tagliandi fosse già infiltrato da personaggi legati alla ‘ndrangheta.
Latitanza e traffico di droga
Il collaboratore fu arrestato il 23 giugno 2022 in Spagna, dopo quattro anni di latitanza, durante i quali gestiva tramite corrieri l’ingresso di stupefacenti in Italia. La vicenda evidenzia la capacità dei clan calabresi di muoversi su più fronti criminali, intrecciando interessi sportivi e traffici illeciti.



