8 Agosto 2025
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Calabria

Botulino a Diamante, la Procura di Paola indaga: due morti e sette intossicati

Sotto accusa un commerciante ambulante e due aziende fornitrici. Disposta la riesumazione della salma per l'esame autoptico. L’inchiesta per omicidio colposo e commercio di alimenti nocivi

Due decessi e almeno sette persone intossicate: è il bilancio provvisorio dell’epidemia da botulino che ha colpito Diamante, sul litorale tirrenico cosentino. La Procura della Repubblica di Paola, guidata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha aperto un fascicolo su quanto accaduto e sta indagando su un commerciante ambulante e due aziende alimentari.

A perdere la vita sono stati un uomo originario della provincia di Napoli e una donna residente nel Cosentino, deceduta nella giornata di ieri. Altri due pazienti, secondo quanto riferito dall’autorità giudiziaria, sono in terapia intensiva presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, mentre altri cinque risultano contagiati.

Il sospetto: tossine nel cibo venduto da un ambulante

Le prime ricostruzioni indicano che le persone colpite dall’intossicazione avevano consumato un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un venditore ambulante che operava nel territorio di Diamante. Su disposizione del sostituto procuratore Maria Porcelli, è stato sequestrato il furgone utilizzato per la vendita. Secondo i primi rilievi, il mezzo restava parcheggiato per ore sotto il sole, situazione che potrebbe aver favorito la proliferazione della tossina botulinica, specialmente in alimenti deperibili e non refrigerati in modo adeguato.

Tre indagati: si ipotizzano omicidio colposo e commercio di alimenti nocivi

Attualmente risultano tre indagati, a vario titolo, per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Si tratta del venditore ambulante che avrebbe materialmente distribuito il cibo contaminato e dei rappresentanti legali di due aziende che avrebbero fornito gli ingredienti.

Le accuse, però, sono ancora in una fase iniziale e dovranno essere vagliate attraverso accertamenti tecnici e analisi microbiologiche, condotte con il supporto dei Carabinieri del NAS e dell’ASP territorialmente competente.

Ritardi diagnostici e trattamenti tardivi: l’altro fronte della tragedia

Uno degli elementi più critici, secondo quanto riportato dalla Procura, è che in diversi casi i sintomi dell’intossicazione non sono stati immediatamente riconosciuti come compatibili con il botulismo, comportando un ritardo nell’attivazione del trattamento specifico. Un ritardo che, in contesti come questi, può risultare fatale.

La gravità clinica della patologia e l’esigenza di interventi tempestivi pongono quindi l’accento anche sulla necessità di una maggiore preparazione e attenzione medica, soprattutto nei pronto soccorso.

Procura in allerta: “Massima attenzione sulla sicurezza alimentare”

“La Procura seguirà con massima attenzione l’evoluzione della vicenda, data la sua rilevanza per la salute pubblica e la sicurezza alimentare”, si legge nella nota ufficiale diffusa dall’ufficio comunicazione della Procura di Paola, a firma della funzionaria Catia Gravina.

Le autorità invitano chiunque abbia acquistato alimenti da ambulanti a Diamante nei giorni precedenti all’intossicazione a recarsi urgentemente presso strutture sanitarie, anche in assenza di sintomi evidenti. Il procedimento si trova ancora nella fase preliminare e che, per tutti gli indagati, vale il principio di non colpevolezza fino a una eventuale condanna definitiva.

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