24 Ottobre 2025
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Corruzione all’Inail di Vibo Valentia, chiesto il rinvio a giudizio per 15 indagati. Coinvolti medici e dipendenti (NOMI)

Le ipotesi accusatorie ruotano intorno a un presunto sistema di pratiche falsate e tangenti per ottenere benefici indebiti. L’inchiesta copre il periodo che va dal 2016 al 2020

La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio per quindici persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio nell’ambito di un presunto sistema di favori, denaro e benefici in cambio di pratiche Inail agevolate o falsamente istruite.

Secondo la ricostruzione accusatoria, il gruppo avrebbe operato tra il 2016 e il 2020 all’interno e attorno alla sede Inail di Vibo Valentia, creando una presunta rete capace di influenzare l’esito di alcune pratiche sanitarie e amministrative in cambio di denaro o altre utilità. Le accuse dovranno ora essere vagliate dal gup del Tribunale di Vibo Valentia nell’udienza fissata per il prossimo 11 dicembre.

Il presunto “sistema” delle pratiche e delle tangenti

La Procura guidata dal Camillo Falvo (l’indagine porta la firma del sostituto procuratore Filomena Aliberti) ipotizza l’esistenza di un gruppo stabile, con ruoli distinti e finalità comuni, volto — secondo l’accusa — a ottenere indebiti riconoscimenti economici e punteggi di invalidità in favore di soggetti compiacenti, attraverso una rete di intermediari, medici e dipendenti pubblici legati all’Inail di Vibo Valentia.

La Procura ipotizza che ciascun indagato abbia ricoperto un ruolo preciso in un presunto meccanismo corruttivo collaudato, in cui denaro, ricariche Postepay, regalie o altre utilità sarebbero state utilizzate per “oliare” la catena burocratica delle liquidazioni Inail. Per l’accusa, il gruppo avrebbe operato con continuità dal 2016 fino all’agosto 2020, salvo per alcuni indagati che ne avrebbero fatto parte solo fino al luglio dello stesso anno.

Chi sono i 15 indagati

Nell’elenco degli indagati per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio figura Nazzareno Bellissimo, 42 anni, di Vibo Valentia, ritenuto uno dei presunti intermediari e percettori dei proventi da destinare ai pubblici ufficiali; con lui Giuseppe Pizzonia, 38 anni, di Vibo Valentia, che secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe avuto un ruolo di raccordo nelle fasi di consegna del denaro; Stefano Cuccione, 44 anni, di Jonadi, indicato come percettore dei proventi e tramite con i beneficiari delle pratiche; Fabio Schicchi, 56 anni, infermiere in servizio presso l’Inail di Vibo Valentia, considerato dagli inquirenti l’istruttore materiale delle pratiche sanitarie; Giuseppe Tomaino, 63 anni, di Tropea, addetto alla gestione delle pratiche amministrative e liquidatore delle stesse; Antonio Salvatore Pasqua, 61 anni, di Limbadi, medico di un Patronato, ritenuto responsabile dell’attribuzione dei punteggi sanitari; Giuseppe Mercuri, 48 anni, di Nicotera, addetto all’istruzione delle pratiche amministrative; Salvatore Francesco Meddis, 71 anni, di Vibo Valentia, dirigente medico legale dell’Inail presunto responsabile della validazione sanitaria finale.

Accanto a loro, nell’impianto accusatorio, compaiono anche i nomi di Francesco Scannadinari, 38 anni, di San Gregorio d’Ippona, beneficiario di una pratica ritenuta indebita; Giuseppe D’Amico, 52 anni, di Vibo Valentia, accusato di avere elargito denaro per agevolare le pratiche della propria azienda; Michele Cichello, 64 anni, di Filogaso, presunto beneficiario di una pratica infortunistica; Vincenzo Mazzotta, 46 anni, di Monterosso Calabro, ritenuto dagli inquirenti percettore di una liquidazione indebita; Francesco Monteleone, 40 anni, di Vibo Valentia, indicato quale beneficiario di una pratica legata a una presunta falsa dermatite professionale; Nicola Antonio Monteleone, 45 anni, residente a Bologna, datore di lavoro del Mazzotta; e Angelo Sorrentino, 65 anni, di Stilo, che secondo l’accusa avrebbe offerto utilità di varia natura per ottenere vantaggi amministrativi.

Diritto alla difesa

Tutti gli indagati, attraverso i rispettivi legali di fiducia, negano ogni addebito e si preparano a difendersi in udienza preliminare davanti al giudice. Il collegio difensivo è formato dai seguenti avvocati: Sergio Rotundo, Gaetano Servello, Francesco Lione, Francesco De Luca, Antonio Carmelo Galati, Sabatino Falduto, Nazzareno Rubino, Antonio Cosentino, Antonio Sorrentino, Guido Contestabile, Filippo Giunchedi, Giovanni Vecchio, Marcello Scarmato, Francesco Gambardella, Vincenzo Sorgiovanni.

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