La Procura di Paola, guidata da Domenico Fiordalisi, ha aperto un’inchiesta per la morte di Luigi Di Sarno, il 52enne di Cercola deceduto in autostrada, e per le intossicazioni da botulino registrate a Diamante. Le accuse per cui si procede sono gravi: commercio di sostanze alimentari nocive e morte e lesioni come conseguenza di altro reato. Il decesso dell’uomo, che aveva accusato i primi malori dopo aver mangiato un panino con broccoli e salsiccia acquistato da un food truck sul lungomare di Diamante, ha scosso l’opinione pubblica.
Indagini e sequestri
Le indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due persone, i titolari dell’attività ambulante. Il furgoncino è stato posto sotto sequestro. Nel frattempo, i carabinieri hanno identificato almeno altre sette persone intossicate dopo aver consumato lo stesso alimento. Tra loro, due ragazzi di 17 anni di Roma, entrambi ricoverati in terapia intensiva, di cui uno intubato. La Procura ha già disposto l’autopsia sul corpo di Di Sarno, affidando l’incarico all’Istituto di medicina legale di Catanzaro.
La gestione dell’emergenza
L’aumento dei casi sospetti ha innescato una procedura d’emergenza che ha coinvolto le istituzioni sanitarie a diversi livelli. Come si apprende da una nota del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria, è stata attivata la segnalazione al Centro Antiveleni di Pavia, l’unico centro nazionale autorizzato a gestire il botulismo. Nonostante la prassi preveda che l’antidoto sia di esclusiva disponibilità del Ministero della Salute, la situazione eccezionale ha richiesto misure straordinarie. Le prime due fiale sono arrivate dalla Farmacia Militare di Taranto, ma con il progredire dei casi, l’Ospedale Annunziata di Cosenza ha richiesto un’ulteriore fornitura. Un velivolo del 118 è stato inviato all’Ospedale San Camillo di Roma per ritirare altre sette fiale, creando una scorta d’emergenza nella terapia intensiva dell’ospedale calabrese.