I Carabinieri di Lamezia Terme hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico di tre persone, indagate per i due incendi dolosi divampati nella notte dello scorso 17 maggio in pieno centro cittadino. Gli episodi criminali avevano colpito un laboratorio di pasticceria in piazza Fiorentino e un negozio di parrucchiere in Piazza 5 Dicembre.
Per i tre soggetti, l’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Lamezia ha disposto la misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Si tratta dei lametini P. C., 30 anni (assistito dallโavvocato Alberto Cristiano), F. C., 48 anni (assistito dallโavvocato Giovanni Gemelli), e C. T., 34 anni, di Falerna (assistito dallโavvocato Antonio Larussa).
Le indagini e il ruolo cruciale delle telecamere
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sono state complesse. Subito dopo i fatti, gli inquirenti avevano ipotizzato la pista dell’incendio doloso grazie in particolare ai filmati delle telecamere di sorveglianza acquisiti sul luogo dei delitti.
Una prima richiesta di misura cautelare avanzata dal Pubblico Ministero era stata inizialmente rigettata. Tuttavia, le successive perquisizioni domiciliari hanno permesso alla Procura di acquisire nuovi elementi di prova, ritenuti sufficienti per riproporre l’istanza cautelare.
Lโaccoglimento di questa seconda richiesta da parte del GIP conferma la validitร degli elementi raccolti. Le immagini delle telecamere si sono rivelate, ancora una volta, indispensabili per lโidentificazione e l’incriminazione dei presunti responsabili dei fatti delittuosi avvenuti a maggio.




