13 Maggio 2025
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Calabria

Mazzette in cambio di case popolari a Catanzaro, sale a 24 il numero degli indagati (NOMI)

La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini sul sistema Aterp, c'è anche il consigliere comunale Sergio Costanzo. Stralciate due posizioni. Quattro gli indagati in più

Mazzette in cambio di case popolari con la complicità di funzionari infedeli all’interno di un sistema parallelo e illecito degli alloggi e dei magazzini di proprietà dell’ente regionale Aterp, costruito con vere e proprie assegnazioni dirette, ricevendo dagli assegnatari degli immobili, che abitavano quelle case senza averne alcun titolo, somme di danaro o altre utilità, bypassando norme e regolamenti. E’ arrivata al capolinea l’inchiesta dei sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro Saverio Sapia e Stefania Caldarelli, coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Pantano, sulla illecita gestione dell’assegnazione delle case popolari in seno all’azienda per l’edilizia popolare di Catanzaro ai danni anche di famiglie bisognose, che lo scorso dicembre aveva portato a 8 misure cautelari. Non senza sorprese. Ventiquattro sono finiti sotto inchiesta, tra dirigenti e dipendenti Aterp, un consigliere comunale, agenti della Polizia municipale e nell’avviso di conclusione delle indagini, rispetto alla misura cautelare, non compaiono i nomi di Domenico Bevilacqua e Sandro Gironda Velardi, le cui posizioni vanno verso l’archiviazione, mentre ci sono quattro indagati in più. Si tratta di Gianluca Martino, 58 anni di Catanzaro; Rodolfo Chillà, 56 anni, di Catanzaro; Saverio Menzica, 50 anni, di Catanzaro e Vittorio Pace, 66 anni, di Catanzaro (LEGGI).

I nomi degli indagati

Il responsabile del distretto Aterp di Catanzaro Domenico Albino, 68 anni, residente a Lamezia; Gianluca Bevilacqua, alias “Core malato”, 45 anni, di Catanzaro; Silvana Bevilacqua, 44 anni, di Catanzaro; l’ex dirigente Aterp Vincenzo Celi, 62 anni, di Catanzaro; il consigliere comunale Sergio Costanzo, 59 anni, di Catanzaro; Andrea Curcio, 22 anni, di Catanzaro; Cesare Curcio, 61 anni, alias Cesarino, di Catanzaro; Rita De Fazio, 65 anni, di Catanzaro; Raffaele Fera, 64 anni, di Catanzaro; Alberto Froio, 28 anni, di Soverato; Pantaleone Froio, 66 anni, di Catanzaro; il vigile urbano Giuseppe Grande, 61 anni, di Botricello, il vigile urbano Ivan L’Arocca, 56 anni, residente a Catanzaro; Teresa Mancuso, 71 anni di Catanzaro; Domenico Pio Masciari, 23 anni, di Catanzaro; Gerardo Masciari, detto Nino, 45 anni, residente a Catanzaro; Franca Passalacqua, 58 anni di Catanzaro; la dipendente Aterp Concetta Raffa, detta Cettina, 59 anni, di Catanzaro; Manlio Severino, 65 anni di Catanzaro; Raffaela Trapuzzano, 66 anni, residente a Lamezia, Vittorio Pace, 66 anni, di Catanzaro; Rodolfo Chillà, 56 anni, di Catanzaro; Saverio Menzica, 50 anni, di Catanzaro; il dipendente Aterp Gianluca Martino, 58 anni di Catanzaro. 

Le ipotesi di accusa 

Una sfilza di reati vengono contestati, a vario titolo agli indagati: associazione finalizzata alla commissione di falsi materiali e ideologici commessi da pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione, concussione e omissione di atti d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, tentato peculato, tentata truffa aggravata, invasione di terreni o edifici, violazioni di normative in materia elettorale. 

Il ruolo di sodali e partecipi 

I membri dell’associazione avrebbero avuto un ruolo ben definito, muovendosi lungo un doppio binario: nella proceduta di regolarizzazione o cambio olloggio e nella compravendita degli alloggi da parte dell’assegnatario, su suggerimento dei dipendenti Aterp, attraverso la pratica dell’ampliamento del nucleo familiare” e attraverso la predisposizione e il confezionamento di atti falsi che potessero consentire al nuovo occupante di poter chiedere la voltura del contratto di locazione. In questo sistema Celi e Costanzo avrebbe avuto un ruolo apicale, il primo avrebbe coordinato le attività dei singoli sodali, individuando alloggi liberi, suggerendo modalità solo apparentemente legittime per redigere documentazioni false propedeutiche alla pseudo regolarizzazione delle occupazione abusive, il secondo, anche se privo di ruoli all’interno dell’Aterp, avrebbe avuto la funzione di raccordo tra i cittadini che puntavano ad ottenere o a mantenere l’alloggio in violazione della legge e i dipendenti Aterp, grazie a consolidate amicizie con i funzionari dell’Ente. Manlio Severino, assegnato all’Ufficio gestione inquilinato, braccio destro di Celi e Costanzo, avrebbe preso parte all’illegale sistema di assegnazione degli alloggi popolari, non effettuando le doverose comunicazioni al Comune di Catanzaro in occasione dei rilasci di immobili da parte degli assegnatari. Domenico Albino, funzionario dirigente dell’Ufficio Patrimonio ed inquilinato, con il ruolo di partecipe, avrebbe fatto parte del sistema di assegnazione parallela curando le pratiche segnalate dal consigliere Costanzo e Concetta Raffa, dipendente all’Ufficio del personale avrebbe redatto atti ideologicamente falsi. 

Il diritto alla difesa

Gli indagati, assistiti da un nutrito collegio difensivo (gli avvocati Renzo Andricciola, Gregorio Viscomi, Salvatore Staiano, Alice Piperissa, Gaspare Guarino, Settimio Ioppoli, Lorenzo Guarino, Paolo Pitaro, Ernesto Ruggiero, Valerio Murgano, Mary Aiello, Helga Procopio, Giovanni Gemelli, Francesco Gambardella, Vincenzo Savaro, Pietro Chiodo, Italo Reale, Riccardo Piacente, Francesco Severino) avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti dal pubblico ministero, depositare memorie difensive, rilasciare dichiarazioni spontanee, compiere ogni atto utile per l’esercizio del diritto di difesa prima che la Procura proceda oltre con una richiesta di rinvio a giudizio. 

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