Il gip di Milano Francesca Ballesi ha accolto la richiesta dei pm della Dda Paolo Storari e Stefano Ammendola, disponendo il rito immediato nei confronti di cinque persone. Tra loro ci sono gli ex leader della Curva Nord interista Andrea Beretta e Marco Ferdico, accusati in relazione all’omicidio di Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà nerazzurro ucciso a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa, a Milano. Tra le cinque persone finite a giudizio c’è anche il vibonese Pietro Andrea Simoncini, 52 anni.
Un cold case riaperto
Quello dell’omicidio Boiocchi era stato definito un cold case, rimasto a lungo senza soluzione. Nei mesi scorsi le indagini hanno però portato a sei arresti, facendo emergere collegamenti diretti con le dinamiche interne alle curve di San Siro. Secondo quanto riportato dall’Ansa, dopo l’arresto di circa un anno fa, Andrea Beretta ha scelto di collaborare con la giustizia. Si è autoaccusato come mandante del delitto e ha fornito dettagli sugli altri presunti ruoli. Successivamente, sarebbero arrivate altre ammissioni, tra cui la confessione di Marco Ferdico.
Il vibonese Simoncini e i legami evocati dall’accusa
Secondo la ricostruzione della Dda di Milano, il vibonese Pietro Andrea Simoncini sarebbe stato indicato – sempre secondo l’accusa – come uno degli esecutori materiali dell’agguato a Vittorio Boiocchi, incaricato dai fratelli Marco e Gianfranco Ferdico. A muovere questa ipotesi è stato anche il pentito Andrea Beretta, che davanti agli inquirenti ha descritto Simoncini come “già esperto di queste azioni” e richiamato un contesto di violenza che negli anni passati aveva segnato il territorio di provenienza.
In particolare, Beretta ha evocato la cosiddetta “faida delle Preserre”, lo scontro armato esploso a fine anni ’80 tra diversi paesi del Vibonese – da Soriano Calabro a Gerocarne, da Ariola a Pizzoni – e che per oltre un decennio aveva prodotto morti e vendette trasversali. È in questo quadro storico e criminale, ormai consegnato agli atti giudiziari, che l’accusa colloca il profilo di Simoncini, oggi chiamato a rispondere davanti ai giudici milanesi del delitto Boiocchi.
Il processo del 10 dicembre
Il procedimento giudiziario si aprirà il 10 dicembre davanti alla Corte d’Assise di Milano. L’aula sarà chiamata a valutare accuse, dichiarazioni e prove raccolte in un’inchiesta che ha scosso non solo il mondo del tifo organizzato, ma anche il rapporto tra calcio e criminalità.