“Domani c’è un’imbasciata nostra? Domani mattina andiamo da un politico…; candidato lui, preso impegni qua, là”. Nella informativa del Reparto operativo del Nucleo investigativo dei carabinieri, confluita agli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro, nome in codice Clean Money contro il clan dei Gaglianesi, sfociata in 22 arresti il 27 febbraio scorso, gli investigatori hanno ritenuto utile ai fini delle indagini riportare conversazioni in cui emerge l’interesse della famiglia di Gagliano per l’esito di alcune consultazioni elettorali, tra cui quella per il rinnovo del Consiglio della Regione Calabria del 2014 o il tipo di rapporto tra esponenti del clan e alcuni politici locali.
“Ci devi andare bello deciso”
In un dialogo spiato datato 14 ottobre 2024 Pancrazio Opipari, inteso “Ezio”, alias “Pede e focu”, in auto commenta con Maurizio Sabato (deceduto ndr) le disposizioni impartite da Lorenzo Iiritano in merito ad “un’imbasciata” da fare ad un politico, ex consigliere provinciale, che si era candidato alle regionali, suggerendo le modalità di azione: “ma lui ti ha detto di non andarci leggero… no?… […] lo zio.. ci devi andare bello deciso e tutto quanto…”). Il giorno prima delle elezioni regionali, il 22 novembre 2014 i carabinieri intercettano un altro colloquio, questa volta avvenuto tra Opipari e Domenico Scozzafava, entrambi condannati nell’inchiesta antimafia Farmabusiness, dove il primo riferisce al secondo che il politico si era recato dallo “zio” (Lorenzo Iiritano ndr), lasciando dei volantini elettorali per le imminenti elezioni regionali: “ma è andato là? eh… e allora chi me l’ha dati questi fogli?… eh… è andato là… è andato…mi ha dato questi fogli… dice aspetta che adesso ti dice una cosa lo zio Enzo… vado la’… e dico zio dimmi… dico mi devi dire che cazzo… gli dobbiamo dare il voto a questo qua?”. Il candidato in questione ha ottenuto alla regionali diversi voti ma non è stato eletto.
“Nei paesini prende un sacco di voti”
Nell’informativa vengono riportati altri dialoghi intercettati che coinvolgono esponenti del clan dei Gaglianesi ed altri politici, tra cui un sindaco di un Comune del Catanzarese, come la conversazione spiata avvenuta il 21 gennaio 2015 tra Opipari e un’altra persona nella quale quest’ultimo riferiva di trovarsi in compagnia del politico, “zio Totò”. Opipari gli chiedeva di salutargli la persona che era in sua compagnia, dicendo testualmente “…e salutamelo al sindaco”. Dopo pochissimi minuti lo stesso Opipari dialoga in auto con un altro interlocutore dicendo di essere stato contattato dal sindaco, il quale aveva espresso la volontà di parlargli di persona: “mi ha chiamato il sindaco, che domani mi vuole parlare… ti devo vedere… ma adesso tu sei a Catanzaro?… no… ci vediamo domani… ci vediamo… allora domani ti chiamo poi in mattinata e mi dici dove sei… dove non sei… così ci vediamo due minuti… va boh…”. E riferendosi alle regionali Opipari afferma: “ 4600 voti da solo… senza un partito alle spalle… eh si… e non ce l’aveva fatta… non ce l’aveva fatta perché… il suo partito non ce l’ha fatta… solo che poi non lo so che mi spiegava mio padre… e capocchie varie… dice che si e’ svincolato una cosa… è uscito un assessorato e cazzi vari… e lui ha preso e ce l’ha fatta… e ma lui nei paesini prende un sacco di voti… e tu calcola che… il figlio è consigliere comunale. Opipari parla anche delle attività lavorative di altri membri della famiglia del sindaco, tra chi lavora in un dipartimento regionale e chi lavora con lo stesso Opipari in un’azienda.
L’emergente della cosca in società con un ex consigliere comunale
Nel carteggio dell’informativa, viene indicato anche il nome di un emergente della criminalità organizzata, risultato vicino agli affiliati storici al “clan dei Gaglianesi” e legato negli ultimi anni principalmente alle figure di Pietro Procopio, Vincenzo Graziano Santoro e in passato anche a quella di Manuel Pinto, con precedenti di polizia ma non indagato in Clean Money. Un uomo notato a Catanzaro con Lorenzo Iiritano, figura al vertice della cosca, amministratore unico e socio al 100% di una società poi cancellata a causa della chiusura del fallimento avente quale attività prevalente la costruzione e ristrutturazione di edifici. Un’azienda costituita l’8 aprile 2009 oltre che dalla nuova leva della cosca, da Santoro e da un ex consigliere comunale. Questi ultimi due hanno poi ceduto nel mese di febbraio del 2011 le proprie quote all’amminitratore, diventato unico proprietario dell’azienda, che annovera diverse unità locali con sedi a Botricello, dove veniva svolta l’attività di commercio all’ingrosso di materiali per l’edilizia, Cropani per la vendita al dettaglio di elettrodomestici e telefonia”, Corciano e Terni dove veniva svolta l’attività di “commercio all’ingrosso di materiale da costruzione”.
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