Il CODACONS di Reggio Calabria ha depositato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Roma, trasmettendo copia anche alla Commissione Europea (DG JUST), al Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) e al Mediatore Europeo. Al centro dellโazione, le presunte irregolaritร e omissioni dellโAutoritร Garante per la Protezione dei Dati Personali in materia di videosorveglianza pubblica e diffusione di immagini sui social istituzionali.
Secondo quanto denunciato, lโepisodio si riferirebbe a un Comune della provincia di Reggio Calabria, dove immagini tratte da filmati di videosorveglianza sarebbero state pubblicate su una pagina Facebook istituzionale, senza alcuna verifica sullโorigine del materiale nรฉ sullโautorizzazione al trattamento dei dati.
โGravi omissioni e violazioni del GDPRโ
Lโassociazione evidenzia come il reclamo, presentato ai sensi dellโarticolo 77 del GDPR, fosse formalmente completo e ricevuto dal Garante, che tuttavia lo avrebbe riqualificato come semplice segnalazione e archiviato senza istruttoria. Un comportamento che, secondo il CODACONS, violerebbe gli obblighi di indagine e vigilanza previsti dagli articoli 57 e 58 del GDPR, impedendo lโaccertamento di possibili violazioni amministrative e penali.
Inoltre, nonostante il Garante avesse accolto la richiesta di accesso agli atti, avrebbe imposto il pagamento di somma di denaro per documenti digitali che potevano essere trasmessi gratuitamente via PEC. Il materiale, sottolinea lโassociazione, non sarebbe stato mai inviato, configurando cosรฌ una omissione di atti dโufficio.
La denuncia del Codacons Reggio Calabria
โร un fatto gravissimo โ dichiara lโavvocato Antonia Condemi, presidente provinciale del CODACONS Reggio Calabria โ che lโAutoritร preposta a garantire la trasparenza e la tutela dei dati personali si renda protagonista di comportamenti omissivi e reticenti, in contrasto con il principio europeo di accountability e con lโarticolo 5 del GDPR. Lโostensione era stata formalmente accolta ma mai eseguita: un silenzio amministrativo inaccettabile da parte di un organo che rappresenta la legalitร digitale in Italiaโ.
Richiesta dโintervento della Procura e dellโEuropa
Il CODACONS ha chiesto alla Procura di Roma di acquisire gli atti del fascicolo presso il Garante e verificare le eventuali responsabilitร dei funzionari coinvolti. La segnalazione รจ stata inoltrata anche alla Commissione Europea, allโEDPB e al Mediatore Europeo, per valutare se lโAutoritร italiana abbia rispettato gli obblighi derivanti dal Regolamento (UE) 2016/679.
โSi incrina la fiducia dei cittadiniโ
โQuando un cittadino o unโassociazione vede disatteso un diritto elementare come lโaccesso agli atti โ prosegue il CODACONS โ si incrina il rapporto di fiducia tra istituzioni e collettivitร . E se questo avviene allโinterno di unโAutoritร indipendente, il danno รจ ancora piรน grave, perchรฉ vengono compromessi i principi di trasparenza, digitalizzazione e responsabilitร amministrativa promossi dalle riforme europeeโ.




