La figura di Vladimiro Zagrebelsky è stata un punto di riferimento per il mondo giuridico italiano ed europeo. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza a Torino nel 1963, iniziò la sua carriera come docente di Diritto penale. La sua esperienza lo portò presto a entrare in magistratura, dove si distinse per ruoli di grande responsabilità. Negli anni Ottanta e Novanta, fu per ben due mandati componente del Consiglio superiore della magistratura, un’istituzione cruciale per l’indipendenza e l’autogoverno della magistratura. Tra il 1987 e il 1990, ricoprì l’incarico di presidente della Corte d’assise di Torino, per poi diventare procuratore di Torino dal 1991 al 1994.
Il ruolo chiave alla Corte europea dei diritti dell’uomo
Il culmine della sua carriera lo raggiunse nel 2001, quando fu eletto giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo. Un ruolo di prestigio internazionale che lo vide impegnato fino al 2010, anno in cui concluse il suo mandato. La sua esperienza e la sua profonda conoscenza del diritto lo hanno reso una figura autorevole e rispettata, la cui scomparsa lascia un vuoto nel panorama giuridico italiano ed europeo. Vladimiro Zagrebelsky era il fratello maggiore di Gustavo Zagrebelsky, anch’egli noto giurista, che ha presieduto la Corte Costituzionale nel 2004.