Un annuncio di ricerca personale nel mondo dell’alta cucina ha scatenato una vera e propria tempesta di polemiche sul web. Paolo Cappuccio, rinomato chef stellato del ristorante Eden di Madonna di Campiglio, ha pubblicato un post, poi rapidamente cancellato, in cui specificava di voler escludere dalla selezione “comunisti e persone con problemi di orientamento sessuale” per i ruoli di chef, tre capi partita e un pasticcere.
Ondata di sdegno e accuse di discriminazione
La pubblicazione dell’annuncio ha provocato un’immediata e veemente reazione da parte degli utenti, che hanno inondato i commenti con proteste e insulti, come riportato dal Corriere Trentino. Frasi come “Il tuo piatto forte qual รจ? spaghetti aglio e olio di ricino?”, “Chef mi puรฒ cucinare un atto illecito discriminatorio, guarnito da repressione profonda?” o “Spero ti mandino a cucinare alla Caritas, almeno ti renderai utile” sono solo alcuni esempi della valanga di critiche piovute sul cuoco, che vanta decenni di carriera in ristoranti Michelin. Interpellato dal Corriere del Trentino, Cappuccio ha tentato di giustificare il suo post definendolo “un annuncio di disperazione, uno sfogo di stanchezza mentale”. Ha spiegato di essere stanco delle “ennesime delusioni” e di cercare “collaboratori onesti, con un’idea chiara della loro posizione all’interno della societร , della brigata, che si comportino bene.”
Le giustificazioni dello chef e la visione sul lavoro
Lo chef ha proseguito affermando di aver “estremizzato un prototipo di personaggi” che, a suo dire, “si presentano con tanti hobby, con il cane, la chitarra, idee di sinistra e si rivelano fallimenti professionali.” L’intento, secondo lui, era “non perdere tempo e fargli giร capire che l’ambiente che trovano non รจ quello di quando vanno nelle piazze o al concerto del primo maggio.” Quanto alla controversa esclusione basata sull’orientamento sessuale, Cappuccio ha cercato di minimizzare: “Io ho amici gay, usciamo e andiamo in vacanza assieme. Ma sul lavoro uno sta al suo posto. Se invade la libertร di un altro sta imponendo la sua posizione di vita, che puรฒ dar fastidio.” Le sue dichiarazioni, lungi dal placare la polemica, hanno ulteriormente alimentato il dibattito sui confini della libertร d’espressione e l’illegittimitร di discriminazioni in ambito lavorativo.