La prossima Legge di Bilancio comincia a prendere forma e, secondo quanto illustrato in Consiglio dei Ministri dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, l’impianto finanziario sarà più robusto del previsto. Gli interventi complessivi raggiungeranno circa 18 miliardi di euro, con un incremento di due miliardi rispetto alle stime iniziali. Il contributo atteso da banche e assicurazioni è quantificato intorno ai 4,5 miliardi.
Nonostante la prospettiva sia “abbastanza delineata”, come spiegato da Giorgetti al Forum di Coldiretti subito dopo l’informativa in Consiglio dei Ministri sul Documento Programmatico di Bilancio (DPB), i singoli provvedimenti e le coperture non sono ancora definiti. La partita sui dossier più caldi, dalle pensioni all’entità dello sforzo richiesto al sistema bancario, è destinata a proseguire fino a venerdì, quando il testo finale approderà su un nuovo tavolo del Consiglio dei Ministri per l’approvazione.
Interventi per salari, famiglie e imprese
Il titolare del Tesoro ha confermato l’impegno del Governo a sostenere il “potere di acquisto” di famiglie e imprese nell’attuale scenario di “forte incertezza”, garantendo al contempo la “sostenibilità della finanza pubblica”. Gli assi portanti della manovra sono:
Salari e Contratti: Sono previsti 2 miliardi di euro per l’adeguamento dei salari al costo della vita, con Giorgetti che ha annunciato un “incentivo forte al rinnovo dei contratti”.
Famiglie e ISEE: Le misure per le famiglie ammontano a 3,5 miliardi di euro in tre anni, includendo una revisione dell’ISEE che escluda il valore della prima casa. Viene confermata anche la proroga dei bonus edilizi.
Imprese e Investimenti: Per le imprese, il piano è di 4 miliardi in tre anni. Verrà reintrodotto il Superammortamento – una proposta che ha trovato il plauso di Carlo Calenda (Azione), che ha parlato di “ripristino di Industria 4.0 così com’era” – il credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) e la Nuova Sabatini. Su pressione di Forza Italia, viene accolto il rinvio della Plastic Tax e della Sugar Tax per tutto il 2026.
Sanità: Saranno stanziati 2,4 miliardi di euro per il settore sanitario.
Lo scontro con banche e nodi Irpef
Determinante per sciogliere gli ultimi nodi finanziari sarà l’esito della trattativa con le banche sul contributo di 4,5 miliardi. L’ultima ipotesi del Governo, che prevedeva la riduzione dell’aliquota sulle somme messe a riserva per evitare la vecchia tassa sugli extraprofitti, non avrebbe incontrato il favore degli istituti.
Il Comitato Esecutivo dell’ABI ha dato il suo via libera unanime a “proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali”, ma secondo la “stessa logica concordata lo scorso anno”, vale a dire nel solco dell’intervento sulle DTA (Deferred Tax Assets), respingendo implicitamente ipotesi di tassazioni straordinarie. Questa posizione ha avuto un immediato riflesso in Borsa, dove i titoli del comparto si sono mossi in debolezza per tutta la seduta.
Restano da definire anche le singole misure fiscali. Se il comunicato del Mef non specifica la fascia di reddito coinvolta dal taglio di due punti della seconda aliquota Irpef (lo scaglione arriva a 50mila, ma Forza Italia spinge per portarlo a 60mila), sul fronte della “pacificazione fiscale” viene chiarito che le iniziative saranno rivolte ai contribuenti con esclusione di coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi e riguarderanno tutto il 2023. Secondo fonti di governo, la pace fiscale sarà “light” e dovrebbe prevedere un acconto di ingresso. Il comunicato fa inoltre cenno alle iniziative sulle pensioni, legate all’aspettativa di vita.