Una bambina di sei anni, originaria della Guinea, è stata dichiarata in morte cerebrale dopo essere sbarcata a Lampedusa l’8 agosto, insieme alla madre, dopo una traversata di cinque giorni senza cibo né acqua. La barca su cui viaggiavano era rimasta alla deriva, in attesa di soccorso.
Interventi medici e ricovero
Appena arrivata sull’isola, le condizioni della piccola erano gravissime. Trasportata in elicottero all’Ospedale dei Bambini di Palermo, è stata immediatamente ricoverata in rianimazione, ma gli sforzi del personale medico non hanno potuto evitare la tragedia. Dopo undici giorni, le procedure hanno confermato la morte cerebrale. La madre è assistita dall’associazione Medici senza frontiere e dall’associazione Casa di Lucia, con il supporto di psicologa e mediatrice culturale.
Supporto psicologico e commemorazioni
Secondo l’organizzazione Medici senza frontiere, “un team a Palermo sta offrendo supporto psicologico alla madre della bambina, e la comunità migrante organizza un momento di preghiera e commemorazione”. Le ong denunciano l’assurdità di continue morti in mare per mancanza di operazioni di soccorso, raccontando storie di impotenza e dolore infinito di genitori come la madre della piccola vittima.
Il contesto dei flussi migratori
Solo lo scorso anno, almeno 2.452 persone sono morte cercando di attraversare il Mediterraneo, con dati probabilmente sottostimati. Nei giorni scorsi, vicino a Lampedusa, un barchino si è rovesciato, con 23 salme recuperate e numero di dispersi incerto.
Quest’anno, poco meno di 40mila persone sono giunte in Italia via mare. Recentemente, la nave Sea Watch 5 ha soccorso 100 persone verso Catania, mentre Humanity 1 ha attraccato a Napoli con 134 persone, tra cui 10 minori non accompagnati.
A Lampedusa, le motovedette della Guardia di Finanza hanno soccorso due barconi con 106 persone partite dalla Libia. Le tariffe pagate per il viaggio oscillano tra 1.200 e 6.000 euro, a seconda del Paese di origine. Nell’hotspot dell’isola sono ospitate poco più di 200 persone, mentre altre 200 sono state trasferite a Porto Empedocle.



