Tragedia in mare al largo della Tunisia, dove almeno quaranta migranti provenienti dall’Africa subsahariana hanno perso la vita in un naufragio. Tra le vittime, conferma la magistratura locale, ci sono anche neonati.
La notizia è stata resa nota da Walid Chtabri, portavoce dell’ufficio del pubblico ministero di Mahdia, che ha precisato: “Le indagini iniziali indicano che c’erano 70 persone a bordo della nave. Trenta sono state salvate, i corpi recuperati sono quaranta“.
Migranti partiti dall’Africa subsahariana
Tutte le vittime del naufragio, ha confermato la Procura, erano originarie di Paesi dell’Africa subsahariana, una delle aree del continente più colpite da instabilità politica, guerre civili e crisi umanitarie.
Il gruppo stava tentando di raggiungere l’Europa attraverso la rotta marittima che dalla Tunisia porta verso Lampedusa, distante circa 145 chilometri dalla costa tunisina.
Indagine aperta per traffico di esseri umani
Secondo quanto riportato dal quotidiano tunisino La Presse, la Procura di Mahdia ha già avviato un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e traffico di esseri umani.
La Tunisia è ormai diventata un paese di transito chiave per migliaia di migranti che, ogni anno, tentano la traversata nel Mediterraneo con l’obiettivo di arrivare in Italia.
I numeri degli sbarchi verso l’Italia
Stando ai dati più recenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), sono oltre 55.000 i migranti irregolari arrivati in Italia dall’inizio dell’anno. Di questi, circa 4.000 sarebbero partiti dalla Tunisia.
Si tratta di numeri che confermano come la rotta tunisina sia diventata una delle più battute, ma anche tra le più pericolose, dove la speranza di un futuro migliore si scontra con la realtà di viaggi estremi, spesso fatali.