di Danilo Colacino – “In questo partito non si fa autocritica. È vero. Ma spesso si approfitta anche per far confusione, magari per piccoli interessi di bottega. Voglio allora essere estremamente chiaro, ad esempio su un tema come l’autonomia differenziata. Ebbene sul punto, va detto che i nostri cinque governatori, del Sud e del Nord, hanno una linea comune. Il Pd guarda insomma a tutto il Paese e se anche in passato talvolta non è stato così, si apre adesso un capitolo nuovo. Comunque sia, da segretario regionale ho accolto stamani con grande piacere Stefano Bonaccini (governatore dell’Emilia Romagna e aspirante leader nazionale Dem, ndr) e chiunque intenda appoggiarlo. Perché ognuno fa le sue scelte. Io però in Calabria devo rappresentare tutti gli iscritti e i militanti, a prescindere da come la pensino”. Parole di Nicola Irto, massimo esponente dei Dem calabresi.
In prima fila
Di tutti, come ha messo in rilievo lui, e quindi anche degli aficionados del presidente emiliano-romagnolo naturalmente. Si tratta fra gli altri, oltre al citato Irto come ovvio, di Maria Lucanto, Stefania Covello, Ernesto Alecci, Mimmo Bevacqua, Amalia Bruni, Raffaele Mammoliti, Ernesto Alecci, Demetrio Battaglia, Franco Iacucci, Domenico Giampà, Giuseppe Falcomatà, Elisa Sacco, Giusy Iemma e Michele Drosi. Che hanno ascoltato Bonaccini, il quale ha affermato: “Innanzitutto mando un grande abbraccio ai familiari di Jole Santelli. Abbiamo vinto lo stesso giorno le Regionali nel gennaio 2020 e mi spiace tanto che lei non ci sia più. Mando poi un caro saluto alle mie competitor al congresso Elly Schlein e Paola De Micheli. Viviamo nella medesima terra e stiamo nella stessa casa e un giorno dopo il voto, comunque andrà io stringerò loro la mano. Dal momento che non possiamo militare in un partito in cui a volte sento dire ‘se viene lui, non vengo io’. Inaccettabile”.
“Non apprezzo i Cinquestelle”
Ma il presidente ha anche aggiunto frasi sorprendenti, dicendo: “Attenti alle critiche all’Esecutivo Meloni. Perché lei e il centrodestra hanno vinto le elezioni. Mentre noi siamo stati tanto tempo al Governo, senza passare dalle urne e dunque con questo dobbiamo confrontarci. Considerato come la gente mi incalzi con domande del tipo: ma voi cosa avete fatto in tanti anni al potere? Mentre ammetto che non apprezzo affatto i Cinquestelle, il cui unico obiettivo sembra fare opposizione a noi. Se continueranno così vedrete che anche i loro elettori si stancheranno. Sulla corruzione – ha poi aggiunto – pur essendo garantista, mi viene il voltastomaco ad assistere a certi comportamenti. Io, del resto, vengo dalla scuola berlingueriana. Quella della questione morale. A prescindere da tutto, chiudo – ha terminato – richiamando la necessità di cambiare la classe dirigente nazionale e locale. E non per ‘rottamare’. Io non lo dicevo quando collaboravo con Matteo Renzi (anni fa autoproclamatosi il rottamatore, ndr) figuratevi adesso. Ma intendo operare un avvicendamento per far arrivare una ventata nuova”. Prima di arrivare nell’hotel lametino da cui ha parlato ai suoi simpatizzanti di partito, Bonaccini ha incontrato i vertici regionali e i segretari delle Federazioni provinciali Dem.